CATANIA. Erano i figli più piccoli di pusher, vedette e trafficanti, che non avevano ancora compiuto neanche il decimo anno di età, ad essere impiegati per lo spaccio della marijuana a San Giovanni Galermo. È uno spaccato inquietante quello che viene fuori dall’inchiesta denominata «Doks» che a Catania ha portato all’arresto di 53 persone, con in testa Salvatore Fiore, 50 anni, e i fratelli Angelo e Arturo Mirenda, 53 e 56 anni, mentre una è ancora ricercata. I carabinieri sono riusciti a smantellare quello che dai magistrati è considerato «tra i gruppi criminali più tenuti in considerazione dal capomafia Nitto Santapaola». I bambini venivano utilizzati come schermo per eludere il controllo delle forze dell'ordine. E poi c’erano le donne che «aiutavano» gli uomini nella fiorente attività di spaccio.
L'indagine, condotta dal 2014 al 2016, che si è avvalsa delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, è stata avviata sulla base di intercettazioni, emerse da un procedimento del 2013 per associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni. Dalle intercettazioni è emerso che i minorenni erano pienamente coinvolti e consapevoli dell'attività illecita e hanno sviluppato modi di fare talmente aggressivi da incutere timore ad altre persone legate allo spaccio molto più anziane.
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