CATANIA. Il Tribunale del Riesame di Catania ha confermato la custodia cautelare in carcere per Piero Alfio Capuana, bancario di 73 anni in pensione, alla guida di una comunità laica di ispirazione cattolica che, secondo l'accusa, avrebbe violentato ragazzine di età compresa tra i 13 e 15 anni anche con la complicità delle madri delle vittime, arrestato il 2 agosto scorso a Catania da agenti della Polizia Postale e delle comunicazioni nella ambito della inchiesta denominata «12 Apostoli». I giudici hanno anche confermato gli arresti domiciliari per le tre donne coinvolte nell’indagine: Fabiola Raciti, di 55 anni; Rosaria Giuffrida, di 57, e Katia Concetta Scarpignato, di 48. L’accusa per Capuana e per le tre donne è di associazione per delinquere finalizzata a violenza su minori. Le indagini della Polizia Postale di Catania sono state avviate nella primavera del 2016 dopo la denuncia di una madre, una delle 'ortodosse' dell’associazione, che aveva notato che la figlia non voleva avere più contatti con il resto del gruppo. Si è insospettita e ha scoperto una chat nel cellulare della ragazza con altre vittime delle violenze sessuali. Non tutte hanno voluto denunciare gli abusi. Da intercettazioni e indagini è emerso il quadro di ragazzine fragili che venivano selezionate dalle tre donne per essere 'offerte' all’'Arcangelo' per la loro 'purificazione'. A volte, ha sostenuto la Procura, erano le stesse madri a 'consegnare' le figlie all’uomo.