ROMA. "Il fenomeno che è accaduto a Catania è orrendo" e ancora "il tema della sicurezza degli ospedali che poi in Sicilia ha riguardato una serie di casi mi preoccupa molto" per questo "ho convocato oggi una riunione per cercare di capire se dietro questo caso c'è qualcosa di più profondo e come possiamo intervenire". A dirlo è il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a proposito dello stupro di Trecastagni. E aggiunge: "È avvenuto in un luogo che dovrebbe essere sicuro, dentro la guardia medica dove lavorano per la maggior parte dei casi donne. Non possiamo permettere che il luogo che dovrebbe essere sicuro per eccellenza, divenga un luogo dove può accadere tutto" conclude. “L’episodio che si è verificato all’interno della guardia medica di Trecastagni rappresenta un fatto di assoluta gravità che merita solo una ferma condanna. In questo momento la mia vicinanza e tutta la mia solidarietà sono rivolte nei confronti della dottoressa dell’Asp di Catania che in quel momento stava svolgendo con professionalità il suo ruolo di medico al servizio dei pazienti”. È il commento dell’assessore alla Salute della Regione Siciliana Baldo Gucciardi. “Quello delle aggressioni ai medici in generale – aggiunge l’assessore Gucciardi - è un fenomeno inquietante che richiede interventi drastici, ma anche una riflessione urgente sulla deriva sociale da cui scaturiscono comportamenti criminali e animaleschi. Per questa ragione, sono d’accordo col ministro alla Salute Beatrice Lorenzin sulla necessità di un confronto su come intervenire in termini di sicurezza”. “Sollecitiamo ancora una volta la pubblica amministrazione, l'assessorato, i prefetti, il governo ad aumentare la sicurezza negli ospedali suggerendo per tutte le aziende il servizio di guardia giurata”. Lo scrive in una nota il Nursind Sicilia, il sindacato delle professioni infermieristiche guidato da Francesco Frittitta, commentando la notizia della dottoressa di turno alla guardia medica di Trecastagni aggredita e violentata da un 26enne. “Il Nursind – prosegue - rimane sbigottito dall'ulteriore atto di aggressione a una professionista sanitaria nell'esercizio delle pubbliche funzioni. Cogliamo l'occasione per mostrare la nostra vicinanza al medico nonché al professionista ancora una volta umiliato dalle condizioni di lavoro alle quali viene sottoposto da parte della pubblica amministrazione che a tutto pensa tranne che alla sicurezza dei propri operatori”.