Rifiuti, arresti al Comune di Catania: coinvolti burocrati e imprenditori, indagini su un appalto da 350 milioni
CATANIA. La Direzione investigativa antimafia di Catania ha eseguito misure cautelari nel capoluogo etneo, a Roma e Milano nei confronti di funzionari pubblici del Comune e imprenditori impegnati nel settore Ecologia e Ambiente indagati per reati contro la Pubblica amministrazione. L'operazione è stata denominata "Garbage affair" e riguarda il sistema dei rifiuti e dei controlli. Al centro delle indagini, dirette dal capo centro Dia Renato Panvino e coordinate dal procuratore Carmelo Zuccaro, l’appalto da 346 milioni di euro bandito dal comune di Catania per la raccolta dei rifiuti, la cui gara per tre volte è andata deserta, 'costringendo' l’amministrazione a prorogare il servizio, per un costo di circa 100 mila euro al giorno. Sono scattate perquisizioni nelle casa e nei luoghi di lavoro degli indagati a Catania, Milano e Roma. Nel capoluogo etneo, personale della Direzione investigativa antimafia ha eseguito anche perquisizioni e acquisizione di atti nell'ufficio del settore Ecologia del Comune. Sono sei le persone indagate, tra destinatarie di ordine di arresto e misure interdittive, nell’ambito dell’inchiesta 'Garbage Affair' della Dia di Catania. Sono quattro funzionari e dirigenti del settore Ecologia e della Ragioneria generale del Comune di Catania, che avrebbero garantito pagamenti veloci e omesso i controlli, e di due imprenditori romani vicini alla Ecocar, l’azienda che per conto dell’amministrazione ha gestito in regime di 'prorogatiò la raccolta dei rifiuti. I reati ipotizzati a vario titolo sono corruzione e peculato. Al vaglio della Procura distrettuale c'è la posizione di una settimana persona. Nell’abitazione di uno degli indagati la Dia ha sequestrato oltre 20 mila euro in contanti. Gli arrestati sono l'imprenditore romano Antonio Deodati, 56 anni, e Orazio Stefano Fazio, 64 anni, funzionario della direzione ecologia e ambiente del Comune di Catania. Entrambi sono accusati di turbata libertà degli incanti e corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. Agli arresti domiciliari è Antonio Natoli 46 anni, dipendente della Ipi srl. Deodati è comproprietario della Ipi srl che in raggruppamento temporaneo di imprese con Oikos è stata dal 9 febbraio 2011 al 15 maggio 2017 affidataria del servizio di igiene pubblica del Comune di Catania. Fino al 2 marzo 2017 Deodati è stato anche socio della Ecocar srl affidataria, in consorzio con Senesi spa, della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Catania. Fazio è invece responsabile dei servizi esternalizzati di ecologia e ambiente del Comune e responsabile dell'esecuzione del contratto di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il gip ha deciso anche l'interdizione per 12 mesi dall'esercizio di uffici direttivi per Francesco Deodati, 51 anni, e Massimo Rossi, 54 anni. Deodati è accusato di turbata libertà degli incanti e Rosso (sospeso anche per un anno dai pubblici uffici) di corruzione. Sospensione per un anno dai pubblici uffici infine per Leonardo Musumeci, 34 anni, direttore di Ecologia e ambiente del Comune di Catania.