Tre morti nell'esplosione di Catania, peggiora uno dei vigili feriti. Dubbi sulla tragedia: ipotesi suicidio
CATANIA.sono diventate maggiormente critiche nella notte le condizioni di salute di uno dei due vigili del fuoco ricoverati nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi, diretto dal dottore Sergio Pintaudi. E' Giuseppe Cannavò, di 38 anni, che ha una grave lesione polmonare. Restano critiche, ma non è in pericolo di vita, le condizioni dell’altro pompiere, Marcello Tavormina, 38 anni, che ha riportato un trauma cranico. Tanti, troppi i dubbi legati all'esplosione in via Garibaldi a Catania, che ieri sera ha ucciso Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte, vigili del fuoco, e Giuseppe Longo, che abitava nello stabile di via Sacchero 8. Proprio sul pensionato si starebbero focalizzando le indagini della procura. "Al momento stiamo vagliando tutte le ipotesi e tutti i capi di imputazione - dice il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro -. Potrebbe essere disastro colposo, ma è ancora presto, troppo presto, per parlarne. Valuteremo il quadro generale della situazione in base agli elementi. Non escludiamo alcune ipotesi". E tra le ipotesi, quella che si sta facendo sempre più strada è quella del gesto volontario. Davanti al negozio la gente parla e tra i presenti uno ricorda che «un ragazzo che si è fatto aggiustare la bici diceva che la vittima si lamentava perché era malato. Il dottore gli aveva dato 4 giorni di vita. Diceva "che campo a fare"..». Non si parla d’altro davanti al numero 325 di via Garibaldi. Tutti ricordano il pensionato con affetto. «Era una brava persona - afferma una donnache lo conosceva di vista - quando passavo di qui lo salutavo e lui rispondeva». Davanti al luogo dell’esplosione un piccolo capannello di persone commenta l’accaduto parlando sia di un incidente dovuto ad una fuga di gas sia ad un intento suicida dell’anziano. «Ho sentito l’esplosione - dice un signore - ho pensato che si trattava di una una bombola di gas. Sono venuto subito qui a vedere ma non mi hanno fatto passare». Di fronte c'è un laboratorio di tavola calda. Il titolare ieri e stato avvertito da una telefonata che c'era stata una esplosione davanti alla sua bottega: «sono corso subito qui a vedere - dice - ma fortunatamente non abbiamo avuto danni». Davanti al negozio la gente parla e tra i presenti uno ricorda che «un ragazzo che si è fatto aggiustare la bici diceva che la vittima si lamentava perché era malato. Il dottore gli aveva dato 4 giorni di vita. Diceva 'che campo a fare..».