CATANIA. È ripreso, con il proseguimento della requisitoria, davanti alla Corte d'assise d'appello di Catania il processo a Veronica Panarello, condannata a 30 anni di reclusione dal Gup di Ragusa per l'omicidio del figlio Loris, di 8 anni, e per l'occultamento del cadavere.
L'accusa ha già chiesto la conferma della condanna di primo grado. Dopo l'intervento del sostituto procuratore generale Maria Aschettino, oggi è previsto l'intervento del sostituto procuratore della Repubblica di Ragusa Giacomo Rota, che affianca il Pg e che ha condotto l'inchiesta, sostenendo l'accusa di primo grado. Al termine sono previste le arringhe delle parti civili.
Il delitto del piccolo Loris avvenne nella casa di Santa Croce Camerina, nel Ragusano, il 29 novembre del 2014, con il ragazzino strangolato con fascette di plastica e il corpicino poi gettato nel canalone di contrada Mulino Vecchio.
L'accusa, con il Pg Maria Aschettino e il Pm Marco Rota, ha chiesto nella scorsa udienza la conferma della sentenza di primo grado. Il procedimento si celebra a porte chiuse.
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