"Ispettorato del lavoro di Catania bacino di voti: favori e incarichi al posto di preferenze"
Avrebbero messo su un circuito di corruzione all’interno dell’Ispettorato regionale del lavoro di Catania. Così sarebbero stati archiviati verbali di ispezioni all’interno di aziende o enti di formazione per coprire assunzioni in nero in cambio di pacchetti di voti, incarichi alla Regione Sicilia, assunzioni in ospedali e forniture di beni. È questa l'accusa alla base dell'operazione della guardia di finanza che oggi ha portato agli arresti domiciliari politici e amministratori catanesi. Disposti i domiciliari per il direttore dell’ispettorato territoriale del lavoro di Catania, Domenico Tito Amich, la responsabile dell’ufficio legale del medesimo Ispettorato, Maria Rosa Trovato, l’ex deputato regionale Marco Lucio Forzese e il consigliere nel Comune di Catania, Antonino Nicotra. Sono tutti accusati di corruzione continuata, soppressione, falsità materiale e ideologica di atti pubblici a fronte di condotte delittuose verificatisi all’interno dell’ispettorato territoriale del lavoro di Catania tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018. La guardia di finanza di Catania ha esaminato in un anno e mezzo decine di procedimenti amministrativi, ha acquisito dichiarazioni di funzionari operanti all’interno dell’ispettorato territoriale del lavoro di Catania. Dalle indagini sono stati tracciati svariati procedimenti amministrativi che sarebbero stati gestiti in modo parziale dagli indagati. Nell'inchiesta è finito anche Francesco Luca, attuale direttore sanitario dell’Asp di Catania, è stato sospeso per 12 mesi dall’esercizio del pubblico servizio. Coinvolti anche altri nomi "eccellenti" di Catania: Ignazio Maugeri, attuale rappresentante legale Enaip è destinatario del divieto di esercitare attività d’impresa o assumere uffici direttivi in persone giuridiche; Giovanni Patti, titolare dell’omonimo studio commerciale con sede a Giarre, è stato sospeso dall’esercizio della propria attività professionale; Orazio Emmanuele, imprenditore e rappresentante legale di alcune società legate al mondo degli stabilimenti balneari e vivai, anche per lui deciso il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali; così come Salvatore Calderaro, gestore di una tabaccheria. Sono stati accertati dalla Procura di Catania almeno quattro episodi di corruzione. Nell’ottobre del 2017 Amich, Forzese e Calderaro di Castel di Iudica si sarebbero incontrati nell’ufficio di Amich. In questa occasione sarebbe stato occultato un fascicolo relativo ad un procedimento amministrativo a carico di Calderaro che avrebbe dovuto ricevere un sanzione di oltre 6.000 euro. Secondo quanto è stato ricostruito dagli inquirenti Calderaro sarebbe un “grande elettore” e persona di fiducia di Forzese e gli avrebbe assicurato un cospicuo “pacchetto” di voti. A sua volta l'ex parlamentare regionale avrebbe favorito Amich per ottenere incarichi alla Regione, come membro della commissione di esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio alla professione di consulente del lavoro. Amich, in cambio del posto alla Regione, avrebbe favorito tutti gli imprenditori amici di Forzese nella definizione a loro favore dei procedimenti amministrativi in materia di lavoro. Una seconda vicenda vedrebbe coinvolti sempre il direttore dell'Ispettorato finito oggi ai domiciliari, l’attuale direttore sanitario dell’Asp di Catania, Francesco Luca, e l’ingegnere Ignazio Maugeri. Luca e Maugeri sono rappresentanti legali dell’ente di formazione Enaip e avrebbero chiesto ad Amich un’attestazione di avvenuti versamenti di somme relative ad assegni familiari riconosciuti ai dipendenti dell’ente. Questa certificazione sarebbe risultata necessaria per fronteggiare un procedimento penale aperto nei confronti di Luca nella sede di Trapani, a seguito di un’ispezione effettuata dall’Ispettorato territoriale del lavoro trapanese nei confronti dell’Enaip , dalla quale sono emerse violazioni penali. In cambio Amich avrebbe chiesto e ottenuto da Luca la promessa di assumere a tempo determinato il fidanzato della figlia in alcuni ospedali etnei. In una terza vicenda sempre Amich, la Trovato e Antonino Nicotra si sarebbero messi d’accordo sulla definizione dell’entità delle sanzioni amministrative applicate a un call center catanese a seguito di ispezioni eseguite da Inps e ispettorato territoriale del lavoro tra il 2014 e il 2015. Amich avrebbe provveduto ad un’anomala decurtazione della sanzione e ad una rateizzazione del pagamento. In cambio Nicotra avrebbe promesso il suo appoggio politico nella nuova giunta regionale siciliana per l’ottenimento e il mantenimento di prestigiosi incarichi dirigenziali. In più, Nicotra avrebbe richiesto ad Amich di trattare una pratica giunta all’ispettorato seguendo un iter preferenziale. Il favore richiesto sarebbe stato utile a Nicotra per garantirgli la disponibilità di un costante “bacino” di voti. Un quarto episodio di corruzione coinvolgerebbe la responsabile dell’ufficio legale dell’ispettorato del lavoro, Rosa Maria Trovato, l’imprenditore Orazio Emmanuele e il suo ragioniere Giovanni Patti. Nel corso di un’audizione tenuta dalla funzionaria alla presenza dei due sarebbe stato concordato arbitrariamente il differimento del pagamento di una sanzione amministrativa derivante da un’ispezione effettuata dai carabinieri presso un lido gestito da Emmanuele. In quest’occasione la funzionaria Trovato avrebbe favorito l’archiviazione di ulteriori procedimenti sanzionatori a carico sia di Patti che Emmanuele che sarebbero nati da ispezioni della guardia di finanza e nelle quali erano state constatate violazioni in tema di lavoro irregolare. La funzionaria in cambio avrebbe ottenuto in dono della piante dal vivaio di Emmanuele.