La deposizione di due dei quattro imputati, uno dei quali era assente, e spontanee dichiarazioni di una terza, hanno caratterizzato l’udienza del processo per la morte di Nicole Di Pietro dalla clinica Gibiino di Catania all’ospedale di Ragusa, dove è giunta senza vita, morta alcune ore dopo la nascita, il 12 febbraio 2015. Tutti si sono proclamati innocenti. Prossima udienza il 3 luglio con i testi delle difese. Il processo si celebra davanti alla prima sezione penale del Tribunale monocratico, presieduta da Giuseppina Montuori. Imputati sono la ginecologa Maria Ausilia Palermo, difesa dall’avvocato Paolo Spanti, il neonatologo Antonio Di Pasquale, rappresentato dal penalista Walter Rapisarda, e l'anestesista Giovanni Gibiino, difeso dall’avvocato Piero Granata, indagati per omicidio colposo; l’ostetrica Valentina Spanò difesa dall’avvocato Carmelo Peluso, per false attestazioni. Nel procedimento sono otto le parti civili ammesse: i genitori, i nonni materni e paterni, l’assessorato regionale alla Sanità e la casa di cura. I legali dei familiari di Nicole, gli avvocati Michele Ragonese e Mary Chiaromonte, hanno citato in giudizio la clinica, così la casa di cura, assistita dal penalista Tommaso Tamburino, è presente nel procedimento con un doppio ruolo: di parte lesa e parte civile. Le indagini della squadra mobile della Questura e della sezione di Polizia giudiziaria della Procura sono state coordinate dal procuratore Carmelo Zuccaro e dai sostituti Alessandra Tasciotti e Angelo Brugaletta.