Catania

Venerdì 22 Novembre 2024

Paziente con tubercolosi trasferito con un volo da Catania a Roma con una procedura speciale

Il trasporto del paziente

Attivato per la prima volta nell'aeroporto di Catania il "Canale sanitario": un presidio medico strategico in airside per passeggeri ed equipaggi con sospette malattie infettive. La procedura è stata avviata per trasferire un paziente con tubercolosi multiresistente dal reparto Malattie infettive dell’ospedale Garibaldi di Catania allo Spallanzani di Roma con procedure di alto biocontenimento. Ne dà notizia la Sac, la società che gestisce l'aeroporto etneo. Il paziente è stato prima trasportato in airside a bordo di un mezzo della Croce Rossa Italiana in condizione di protezione con sistemi di alto biocontenimento per evitare il contagio poi trasferito a Pratica di Mare con un aeromobile dell’Aeronautica Militare e successivamente ricoverato all’Ospedale Spallanzani, centro nazionale di riferimento (insieme all’Ospedale Sacco di Milano) per le emergenze infettivologiche. "La struttura, unica nel sud Italia (quello di Catania è il terzo aeroporto sanitario civile in Italia, dopo Milano Malpensa e Roma Fiumicino, ai quali si aggiunge quello militare di Pratica di Mare) è stata inaugurata lo scorso anno - si legge in una nota della Sac - A coordinare le operazioni, per il tramite della Prefettura di Catania, l’Ufficio di Sanità Aerea di Catania (Usmaf Sasn, organismo del Ministero della Salute, Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria). Senza questa struttura il paziente avrebbe dovuto sostenere un lungo e faticoso viaggio in autostrada. Le operazioni sono state coordinate da Claudio Pulvirenti (direttore regionale Usmaf SasnSicilia) e da Sergio Pintaudi (referente per la Sicurezza sanitaria regionale), hanno coinvolto l’Aeronautica Militare (team di Biocontenimento dell’Infermeria Principale di Pratica di Mare), la direzione aeroportuale Enac, Sac (che ha realizzato il Canale Sanitario), la polizia di frontiera, i vigili del fuoco e la Croce Rossa Italiana.

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