Due arresti e tre misure cautelari per cinque persone da parte della guardia di finanza di Catania nell'operazione "Carbon Tax", con indagini per i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per 14 milioni, occultamento e distruzione di scritture contabili nonché di bancarotta fraudolenta aggravata, con sequestri per milioni di euro. Ai domiciliari sono finiti Giuseppe Rapisarda, 62 anni, e il figlio Vincenzo, 39 anni, rispettivamente rappresentante legale e amministratore di fatto della "R&R srl". L’indagine trae origine dagli esiti di cinque verifiche fiscali eseguite dal Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Catania nei confronti della società di altre imprese che complessivamente avevano portato alla luce redditi non tassati per 6 milioni di euro, imposte non versate per un milione di euro e l’omessa applicazione di Iva per 3 milioni di euro. Secondo l’accusa, i due imprenditori avrebbero utilizzato documenti contabili falsi, creati per frodare Fisco, imprese concorrenti e creditori, emessi da diverse aziende fittizie costituite ad hoc e gestite direttamente dalla famiglia Rapisarda. I due imprenditori, sostiene la Gdf, avrebbero spostato adempimenti giuridici relativi a prestazioni di lavoro dipendente sulle altre aziende «fantasma» che, poi, non hanno versato i relativi contributi previdenziali e assistenziali; utilizzato un reticolo di imprese «cartiere» controllate sia per sgravare fiscalmente costi che la predetta società avrebbe dovuto sostenere quale «reale» datore di lavoro, sia per conseguire illeciti profitti per effetto della fittizia formazione di crediti Iva e dell’imputazione di costi commerciali mai sostenuti. Tra i destinatari dell’obbligo di presentazione c'è Carmelo Falco, 50 anni, rappresentante legale di tre imprese ma, in realtà, sottolineano le Fiamma gialle, autotrasportatore del Rapisarda. L’uomo, ritenuto dalla Procura un prestanome, i due Rapisarda sono indagati, in concorso, per bancarotta fraudolenta aggravata in quanto ideatori ed esecutori del dissesto della «Effe Transport srl» fallita nel 2016 con un passivo accertato di circa un milione di euro. Gli altri due indagati con l’obbligo di presentazione sono Riccardo Motta, di 54 anni, rappresentante legale della «R &R Trasporti Società Cooperativa», cognato di Vincenzo Rapisarda, e Francesco Cocuzza, di 58 anni, rappresentante legale della T&C Srl.