Due piazze di spaccio a cento metri di distanza l’una dall’altra, gestite da differenti gruppi criminali a Catania. I carabinieri hanno scoperto episodi di collaborazione tra i due gruppi attraverso un sistema di vedette che, con veicoli e motocicli, avevano il compito di avvisare i pusher dell'eventuale presenza di forze di polizia.
Il fatturato quotidiano delle due piazze di spaccio, una delle quali trattava esclusivamente cocaina, si aggirava sulla cifra di circa 15.000 euro al giorno. I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno dato esecuzione, nelle province di Catania e Siracusa, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 27 persone ritenute responsabili della commissione dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito e spaccio di sostanze stupefacenti per il periodo che va da aprile ad agosto 2017.
Gli arrestati sono: Maurizio Bafumi, Mario Scuderi, Simone Consolo, Orazio Vicino, Giuseppe Allegra, Giovanni Germanà, Alfio Rapisarda, Gaetano Silvestro Musumeci, Salvatore Giuliano Consolo, Gaspare Ranno, Antonino Mirko Guglielmino, Prospero Salvatore Raccuia, Vito Vinciguerra, Vincenzo Zuccarello, Giovanni Antonino Bellamacina, Giacomo Biondo, Davide Breve, Angelo Fuselli, Angelo Lucio Pescatore, Giuseppe Mardhi, Giuseppe Minutola, Giuseppe Napoli, Luigi Roberto Scuderi, Salvatore Sicali, F.E., F.S. e M.J.
In particolare l’ordinanza è stata emessa dal gip del tribunale di Catania, su richiesta della locale procura della Repubblica – direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 24 indagati, e dal gip presso il tribunale per i Minorenni, su richiesta della competente procura, nei confronti di altri tre indagati.
Gli indagati abitano quasi tutti nel quartiere popolare di San Cristoforo, storicamente caratterizzato dalla presenza di numerose piazze di spaccio di stupefacenti gestite dalla criminalità organizzata mafiosa.
Dalle indagini è emerso che una delle due organizzazioni aveva a disposizione armi da fuoco. In particolare sono state trovate tre pistole di diverso calibro e un nutrito quantitativo di munizioni. All'interno delle due organizzazioni ogni singola persona aveva un preciso ruolo: pusher, vedetta, responsabile della piazza. Tutti lavoravano con turni regolari, come si trattasse di una vera e propria “attività industriale”.
Nel corso dell’indagine, protrattasi fino a luglio 2017, supportata da attività tecniche, intercettazioni telefoniche ed ambientali, sono stati arrestate in flagranza reato di detenzione e spaccio di stupefacenti, 16 persone. Sono stati individuati oltre cento assuntori di sostanze stupefacenti.
Sono stati sequestrati oltre 5 chili di marijuana e 200 grammi di cocaina e la somma di oltre 5.000 euro. I pusher venivano avvicinati da occasionali avventori che pagavano il costo della dose richiesta. Di volta in volta le singole dosi venivano prese da nascondigli ricavati generalmente negli anfratti dei muri.
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