Nave Diciotti, quarto giorno a Catania: sciopero della fame dei migranti, oggi il vertice Ue
I giorni ora sono quattro. Trascorsi a bordo della nave Diciotti, ormeggiata al porto di Catania. Vietato scendere per 150 dei 190 migranti soccorsi al largo di Lampedusa. Dopo l'ok allo sbarco dei 27 minori non accompagnati, in attesa di sviluppi ci sono 130 eritrei, 10 migranti delle Isole Comore, sei bengalesi, due siriani, un egiziano ed un somalo. Fra loro anche delle donne. Sul molo di Levante è presente solamente personale della guardia costiera, polizia, guardia di finanza e carabinieri. Nessun volontario o appartenenti alla Protezione civile per l'assistenza allo sbarco. I migranti a bordo avrebbero iniziato uno sciopero della fame. "Facciano come credono. In Italia vivono 5 milioni di persone in povertà assoluta (1,2 milioni di bambini) che lo sciopero della fame lo fanno tutti i giorni, nel silenzio di buonisti, giornalisti e compagni vari", scrive su twitter il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Il futuro dei migranti a bordo della nave è legato al vertice europeo di oggi. "Per anni l'Italia ha salvato migliaia di vite umane" e "gli altri Stati europei lo hanno ampiamente riconosciuto, in più occasioni. Noi chiediamo che alle belle parole seguano fatti e atti concreti, di reale solidarietà. La nave Diciotti ha salvato quasi duecento persone. Ci saremmo aspettati un'effettiva e più rapida collaborazione degli altri Stati Ue per arrivare, il prima possibile, alla soluzione migliore", afferma il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi in una intervista a Sussidiario.net. "Credo che sia giusto che l'Unione e i suoi Stati membri, nell'ottica di uno sforzo congiunto, prendano in carico" i migranti che arrivano in Italia "per verificare, speditamente, chi ha diritto all'asilo e chi può ricevere un'offerta di lavoro", aggiunge il ministro. "Idealmente e ove possibile, queste verifiche vanno fatte già nei Paesi più prossimi a quelli d'origine o già in quest'ultimi". G.L.M.