I finanzieri del comando provinciale di Catania hanno proceduto al sequestro preventivo, “per equivalente”, di un bene immobile riconducibile a Riccardo Reitano, 63 anni, già coinvolto nell’operazione "Tir Camaleonte", ed attualmente latitante. Dalle indagini è emerso che, almeno dal 2010, avveniva una periodica sostituzione di società del gruppo d’imprese gestite dalla famiglia Reitano, schiacciate da pendenze debitorie e affidate ad amministratori prestanome assolutamente privi della professionalità a gestirle, con imprese formalmente differenti ma che mantenevano il medesimo oggetto sociale e gli stessi dipendenti. A Riccardo Reitano, il gip del Tribunale etneo, nello scorso mese di giugno, ha disposto, oltre al sequestro dei beni a lui riconducibili, la sua custodia in carcere nonché quella di altre 7 persone quali facenti parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla sistematica realizzazione di bancarotte fraudolente (patrimoniali e documentali) e reati tributari (emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento di ritenute e di imposte). Successivamente, le fiamme gialle del Gruppo Tutela Economia del nucleo di polizia Economico-Finanziaria di Catania, a seguito di ulteriori approfondimenti di carattere patrimoniale, hanno accertato l’esistenza di un altro immobile riconducibile a Riccardo Reitano, una villa con piscina sita ad Augusta, in provincia di Siracusa, località Castelluccio, contrada Frandanese, del valore di oltre 200.000 euro. La villa è risultata nella disponibilità di un cittadino di nazionalità statunitense che, in buona fede, regolarmente corrispondeva a Reitano il relativo canone d’affitto mediante l’utilizzo di carte di pagamento.