Catania, costretta a prostituirsi per pagare il viaggio dalla Libia in Italia: arrestata una donna
Avrebbe dovuto pagare la traversata dalla Libia in Italia, 25 mila euro, prostituendosi appena giunta nel nostro paese ma "Babel", questo il nome di fantasia della vittima, avendo capito a cosa andava incontro, ha deciso di raccontare tutto ai carabinieri e salvarsi così dalla sua aguzzina che è stata di conseguenza arrestata. La ragazza, minorenne, è giunta lo scorso 18 gennaio, presso il porto di Catania, a bordo della nave “Aquarius” della ong “SOS Mediterranee”, insieme ad altri 512 migranti. Ha raccontato di aver lasciato il paese d’origine a causa di difficoltà economiche e che un connazionale le aveva proposto di raggiungere l’Italia con l’accordo che una donna, tale “Mama”, di nazionalità nigeriana, che viveva in Italia. Quest'ultima si sarebbe fatta carico delle spese di viaggio, corrispondenti appunto a 25 mila euro, somma che la giovane avrebbe dovuto restituirle lavorando. La ragazza, prima di iniziare il viaggio verso la Libia, era stata sottoposta al rito ju ju e, giunta a Tripoli, il boga - responsabile del trasferimento – le aveva fornito l’utenza della donna che la attendeva in Italia. Quest'ultima, informata dello stato di gravidanza della minore, aveva ripetutamente tentato di convincerla di interromperla in territorio libico e le aveva dato indicazioni su come comportarsi all’arrivo in Italia: la minore avrebbe dovuto dichiararsi maggiorenne, avrebbe dovuto contattarla immediatamente in modo da potere essere prelevata al più presto dalla comunità e non avrebbe dovuto riferire a nessuno che una donna la attendeva in Italia. “Babel”, avendo compreso di essere destinata alla prostituzione, aveva deciso di non seguire le indicazioni di "Mama" e di raccontare tutto. Le indagini tecniche avviate hanno portato alla 25enne Idahollsa Joy, che la vittima chiamava "Mama". Gli inquirenti hanno appurato da un lato, le modalità rassicuranti con le quali la donna si rivolgeva alla vittima, cercando di persuaderla della bontà delle proprie intenzioni e dall'altro, le conversazioni di Idahollsa con gente in Nigeria svelando il progetto reale ovvero convincere la minorenne, arricchirsi dei proventi della prostituzione alla quale sarebbe stata destinata "Babel" e inviare il denaro in Nigeria per la costruzione di un immobile. Lo scorso 10 ottobre il blitz da parte della squadra mobile di Catania che, in sinergia con i colleghi di Bergamo, hanno rintracciato Idahollsa presso la sua abitazione. La donna, attualmente in carcere presso la casa circondariale di Bergamo, è accusata di tratta di persone, con le aggravanti della transnazionalità del reato, minacce a minore, induzione alla prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.