Il terremoto di magnitudo 4.8 del giorno di Santo Stefano sull'Etna ha avuto un «impatto clamorosamente alto» dal punto di vista economico sulle strutture ricettive del Catanese. E il bilancio di fine anno, che «era di pienone» si prevede «sarà un disastro per le numerose disdette che arrivano copiose».
È l’allarme lanciato dal presidente degli albergatori siciliani, Nico Torrisi, che racconta anche di «turisti fuggiti di notte con le valigie in mano» subito dopo la scossa.
"L'Etna è un brand attrattivo mondiale - spiega Torrisi - e la gente viene per vedere le eruzioni e le sue spettacolari fasi stromboliane sommitali, ma la notizia del terremoto, e l’enfasi data dai media, sta facendo scappare i turisti e cancellare le prenotazioni. E’ un’autentica disfatta economica non motivata: rischiamo di passare dal 'tutto esauritò al 'vuotò negli hotel. Sarà un Capodanno di forte crisi".
"Tante le aziende del comprensorio etneo che hanno subito danni, altre costrette oltre al danno a dover sospendere l’attivita” in seguito alla scossa di terremoto di giorno 26. A loro va il sostegno della Confcommercio che sollecita le istituzioni nel voler conoscere quali azioni saranno intraprese per avere riconosciuto il danno causato dal terremoto". Lo afferma in una nota Francesco Picarella, presidente di Confcommercio Sicilia.
"Riteniamo positiva la visita a Catania dei due vicepremier, presenza che è servita a strappare la garanzia della sospensione dei mutui per tutte quelle persone che hanno avuto difficoltà o stanno avendo difficoltà e lo studio di altre forme di sussidio alle popolazioni colpite, già con la dichiarazione dello stato di calamità", aggiunge.
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