Il 10 agosto, con la città sotto gli ombrelli e non gli ombrelloni per l’insolita piovosità estiva, il sindaco Salvo Pogliese aveva preannunciato ricorso contro la dichiarazione di dissesto del Comune certificata dalla Corte dei conti siciliana «pur consapevole di un percorso stretto e difficile, di una situazione difficilissima», che poi le Sezioni riunite della magistratura contabile hanno confermato il 7 novembre.
A distanza di due mesi e mezzo la Corte dei conti ha reso pubbliche le motivazioni, evidenziando che «la situazione finanziaria del Comune non avrebbe consentito una diversa soluzione, poiché la stessa si è talmente aggravata da non rendere possibile il risanamento» stante che «gli esercizi successivi all'adozione del piano di riequilibrio sono stati caratterizzati da un peggioramento del disavanzo di amministrazione, documentato dai rendiconti approvati».
E il «buco» sarebbe ben oltre il miliardo e 600 milioni circa perché «accertato un ulteriore disavanzo, non registrato nei documenti contabili determinato dall'assenza o sottostima, nell'ambito del risultato di amministrazione al 1° gennaio 2015, al 31/12/2015 e al 31/12/2016, di rilevanti fondi obbligatori per legge.
L'articolo nell'edizione della Sicilia Orientale del Giornale di Sicilia
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