Ancora un altro episodio di violenza nelle carceri siciliane. Nell'istituto penitenziario minorile di Acireale, un poliziotto è rimasto ferito alla mano nel tentativo di sedare una rissa fra due detenuti. A segnalare l'ennesima aggressione è il segretario nazionale per la Sicilia del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Lillo Navarra.
L'episodio è avvenuto ieri, quando due detenuti maggiorenni sono arrivati alle mani per motivi ancora da chiarire. Intervenuto per separare i due, l'agente penitenziario ha subito la rottura di una mano e una prognosi di 30 giorni.
Il segretario generale del Sappe, Donato Capece lo definisce “un evento irresponsabile e gravissimo. Cosa ci stanno a fare i maggiorenni nelle carceri per minori, a insegnare loro il crimine? Al poliziotto ferito va tutta la nostra vicinanza e solidarietà ma il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso. I vertici dell’Amministrazione Penitenziaria e del Ministero della Giustizia hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8/10 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali. Il carcere non è terra di presunti innocenti e disgraziati. E’ anche terreno fertile di violenti, criminali e delinquenti che sfogano la loro frustrazione verso le leggi dello Stato contro le donne e gli uomini appartenenti al corpo di polizia penitenzia”, accusa Capece.
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