La più grande piazza dello spaccio di droga dell'hinterland catanese sotto il controllo della mafia.
Le indagini della polizia nel cuore del rione popolare di San Giovanni Galermo, hanno portato a un blitz questa mattina, su delega della procura distrettuale della Repubblica di Catania: 24 le ordinanze di misure cautelari.
Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio, con l’aggravante di avere agevolato i clan Santapaola-Ercolano, gruppo di Picanello.
Gli agenti della squadra mobile e del commissariato di polizia di Nesima hanno individuato un vero e proprio mercato della droga nel popolare rione di San Giovanni Galermo, nella zona settentrionale della città di Catania. La più grande piazza di spaccio dell'hinterland catanese, tra i palazzi di un complesso di edilizia popolare, la cui posizione e le cui stradine hanno favorito la criminalità e la vendita di sostanze stupefacenti, in particolare marijuana e cocaina.
Dalle indagini è emersa la presenza di tre gruppi distinti ma tutti facenti capo alla criminalità organizzata.
Attraverso l'installazione di sistemi di video-sorveglianza in diversi punti di via Capo Passero, sono stati individuati tre distinti gruppi criminali che facevano capo rispettivamente a Eugenio Minnella, Alessandro Tomaselli e Giuseppe Bellia, ai quali viene contestato il ruolo di promotori ed organizzatori del sodalizio.
Le immagini hanno documentato che la vendita avveniva sotto il controllo di numerose vedette, alcune definite “fisse” e munite di radio ricetrasmittenti, altre “mobili” perchè esercitavano la loro attività a bordo di ciclomotori, avvisando in tempo i pusher e permettendo loro di allontanarsi ed eludere i controlli delle Forze dell’Ordine.
Dalle indagini è emerso che il gruppo di Eugenio Minnella (composto da Andrea Corsaro, Concetto Aiello, Massimiliano Previte e Jonathan Spampinato), gestiva la piazza di spaccio in via Capo Passero n.129; il gruppo di Alessandro Tomaselli (di cui facevano parte Alessandro Vecchio, Angelo Speranza e Francesco Finocchiaro) gestiva la piazza compresa tra i numeri civici 89 – 129; infine il gruppo che faceva capo a Giuseppe Bellia (composto da Emanuel Kevin Ferro, Damiano Sparacino e Carmelo Scalia) gestiva il tratto compreso tra i numeri civici 113-121.
Nell'organizzazione avevano un ruolo anche due donne, Vincenza Aiello, che deteneva gli stupefacenti e Luana Battaglia che aveva mansioni di vedetta.
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