«Voi restate in città, sono le parole che Gesù risorto rivolge agli apostoli e che, da sempre, per i cristiani e per gli uomini e le donne di buona volontà, indicano un pressante invito a non abbandonare la città, ad “abitare il territorio”, senza estraniarsi dai suoi molteplici problemi, per quanto grandi essi siano. La città, infatti, è la nostra casa comune, appartiene a tutti noi, è il luogo della nostra storia personale e comunitaria, della nostra vita sociale e professionale. Per i credenti, poi, è anche il luogo della presenza concreta di Dio che viene a sanare le nostre fragilità e a donarci sempre la speranza di cui abbiamo tanto bisogno».
È questo, in sintesi, il significato, l'esortazione, l'invito che l'arcivescovo metropolita Salvatore Gristina, ha rivolto a tutti con il messaggio per la Pasqua.
Un modo per sottolineare responsabilità individuali e della collettività, ma anche per suscitare quel grande patrimonio di solidarietà che da sempre caratterizza i catanesi nei momenti di maggiore difficoltà, proprio come in questa fase caratterizzata da un dissesto che non è solo economico-finanziario del Comune, ma è dissesto socio-culturale, è causa di maggiore degrado di aumento della forbice tra chi vive in una condizione di privilegio e di soffre quotidianamente l'emarginazione.
L'articolo nella Sicilia Orientale del Giornale di Sicilia
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