La Cgil e la Fillea di Catania, analizzando i dati emersi dal dossier sull'abusivismo nel periodo 2009/2017 reso noto dal dipartimento regionale dell’Urbanistica della Regione Sicilia, esprimono sconforto per i dati relativi alla provincia di Catania. Secondo lo studio, Catania, seconda città per popolazione residente (1.107.232), si piazza al primo posto per incidenza del numero di casi di abuso (1.487 il 23%).
Le due sigle esprimono "preoccupazione per le alte percentuali di abusivismo dietro cui si celano, in primo luogo, i problemi legati alla qualità degli immobili e dunque alla sicurezza delle strutture, all’abuso di suolo e condizioni di cattiva salubrità ambientale e più in particolare l’inadeguatezza strutturale degli edifici e le reti fognarie approssimative e scollegate. In secondo luogo, i dati rivelano problemi di trasparenza sugli investimenti che hanno consentito la costruzione e la dubbia liceità dei capitali che hanno consentito le edificazioni abusive, senza contare l’uso del lavoro nero".
Per Cgil e Fillea "mentre si tenta di stabilire e far rispettare regole, come avviene anche a Catania, dove la commissione consiliare urbanistica ha licenziato con parere favorevole il documento che contiene le direttive generali per il Piano regolatore del Comune ed ha quindi segnato un importante passo verso l’approvazione definitiva del Prg atteso da almeno 50 anni, c'è una terra di mezzo che ancora oggi vede muovere impunemente speculatori e faccendieri, che spesso abusano della buona fede di chi ha bisogno di un tetto per vivere. Il riferimento è anche alle periferie e alla lunghe liste di attesa per le case popolari".
Cgil e Fillea di Catania, si augurano che il "Piano di riforma urbanistica siciliano, atteso da ben 41 anni, ed in discussione all’Ars, possa rappresentare una vera e propria riforma di sistema con una nuova impostazione del governo del territorio. Appena possibile valuteremo il documento redatto dal Dipartimento urbanistica".
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