Per contrastare il fenomeno dei furti di rame nell'ambito ferroviario che nelle settimane scorse ha paralizzato la circolazione dei treni nella Sicilia Sud-Orientale, la Polizia di Stato ha messo in campo una squadra di investigatori specializzata: si tratta del "nucleo rame" della Polizia Ferroviaria che agisce per interrompere la filiera del traffico illecito di oro rosso. L'intensificazione dei controlli ha portato al sequestro di un'area di circa 1000 metri quadrati su cui M.A. e M.M., rispettivamente di 68 e 43 anni, con precedenti penali specifici, esercitavano abusivamente un'attività di gestione di rifiuti. Nel terreno erano accatastati rifiuti speciali pericolosi di vario tipo, consistenti per lo più in parti di autovetture (portiere, fari, pneumatici e motori), batterie esauste, motori di elettrodomestici, cavi di rame bruciato per un peso di circa 10 chili e altro materiale. Su due grossi container sono state ritrovate le guaine di rivestimento dei cavi di rame mentre sul piazzale dell'attività è stata individuata un'auto parzialmente smontata ma anche due targhe di altrettante vetture. Gli accertamenti effettuati presso la Banca Dati hanno evidenziato che risultano rubate né demolite. Per tale motivo, la Polizia Ferroviaria sta effettuando ulteriori accertamenti per chiarire la presenza di tali veicoli in quel sito. Ulteriori indagini sono in corso anche per valutare l'eventuale danno ambientale causato dall'attività dato che, non essendo stati installati sistemi di protezione adeguati, i terreni si presentavano visibilmente impregnati di olio di motore e di acidi delle batterie. (ITALPRESS)