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Uccide moglie e ne fa sparire cadavere a Catania, pena confermata in Appello

Il tribunale di Catania

Pena confermata in appello, 25 anni di carcere, per Salvatore Di Grazia, 83 anni, accusato di avere ucciso la moglie, Mariella Cimò, 72 anni, per contrasti economici e passionali, facendone poi sparire il corpo. La sentenza di primo grado era stata emessa il 7 aprile 2017. La corte d’Assise d’Appello di Catania ha accolto così la richiesta del pg Angelo Buasacca.

I reati contestati erano di uxoricidio e occultamento di cadavere. Mariella Cimò scomparve dall’abitazione della coppia nella collina di Ficarazzi il 25 agosto 2011, ma la denuncia fu stata presentata dal marito il 5 settembre successivo. I due erano sposati da 43 anni. Negli ultimi periodi c'erano stati dei contrasti tra marito e moglie, in particolare sulla gestione di un autolavaggio self service ad Aci Sant'Antonio, di proprietà di Cimò e nel quale lavorava Di Grazia.

La donna lo voleva vendere, mentre il marito era assolutamente contrario, anche perchè, sostengono gli investigatori, utilizzava gli uffici per incontri legati a relazioni extraconiugali.

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