Nell’ambito del ricorso sulla legittimità delle elezioni del rettore dell’Università di Catania, presentato lo scorso 19 agosto dai professori Lucio Maggio e Attilio Luigi Maria Toscano, il Tar etneo, chiamato a pronunciarsi sulla sospensione della chiamata alle urne, ieri ha escluso dalla fase del giudizio cautelare l’Ateneo catanese, perché il mandato conferito all’avvocato che lo rappresenta è carente del parere del Consiglio d’amministrazione universitario, che legittima il direttore generale a tutelare l’Ente nelle liti. Il Tar ha concesso all’Università un termine perentorio di 20 giorni per sanare la sua posizione, ma nel frattempo i giudici andranno avanti con la stesura della decisione cautelare. Qualora prima dell’emissione della relativa ordinanza l’Università dovesse rimediare, il Tar valuterà se tenere conto della difesa dell’Ateneo, visto il difetto di legittimazione processuale sollevato dai ricorrenti e accolto dai giudici. Al momento, quindi, il Tar etneo si pronuncerà tenendo conto del ricorso di Maggio e Toscano, delle memorie del controinteressato, professore-decano Vincenzo Di Cataldo, e dei 48 professori costituitisi in favore dell’Università, oltre a quella pro ricorrenti depositata dal Codacons.