Sarà lo Studio Comes a occuparsi del nuovo restauro del presepe settecentesco di Acireale, collocato nella Chiesa di Santa Maria della Neve. Situato in un ingrottamento lavico, è composto da 35 figure umane a grandezza naturale, realizzate a partire dal XVIII secolo, e otto animali risalenti agli inizi del Novecento. «Un'opera di straordinaria bellezza - sottolinea il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - capace di rapire letteralmente il visitatore. Oggi, a causa del naturale deterioramento, il presepe si presenta in condizioni critiche e l'intervento curato dalla soprintendenza dei Beni culturali di Catania, diretta da Rosalba Panvini, oltre a dar vita a un indifferibile percorso di recupero e di conservazione, conferma l'importanza del connubio tra pubblico e privato per salvaguardare l'immenso patrimonio artistico della nostra Isola». Ai cinquemila euro stanziati dalla Regione si aggiungono, infatti, i seimila destinati al restauro dall'Aias di Acireale, l'Associazione che offre sostegno ai disabili. Fondata dal canonico Mariano Valerio e dedicata a Nostra Signora del Presepe, la Chiesa di Santa Maria della Neve venne benedetta e aperta al culto il 24 dicembre del 1752. Le figure presentano pregevoli teste in cera e mani in legno e sono opera di tre abili artigiani di ceroplastica che si susseguirono nel tempo per realizzarle: Mariano Comaci, Santi Gagliani, Giovanni Strano. Il presepe fu restaurato fra il 1979 e il 1984, ma ormai i segni degli attacchi biologici risultano assai evidenti, anche nei costumi. Nonostante ciò rappresenta un'importante attrazione turistica sia per l'ambientazione, sia per la rilevanza storica, artistica ed etnoantropologica.