Undici persone indagate per maltrattamento, malgoverno e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura nell'Oasi del Simeto. La polizia, in momenti e luoghi diversi, ha trovato e sequestrato oltre 40 cani, 5 cavalli, 13 cardellini, un mini pony e diverse tartarughe. Alcuni di questi, dopo i controlli del caso, sono stati rimessi in libertà oppure inseriti nel proprio habitat naturale. Sequestrate anche attrezzature per la cattura di animali di specie protetta come, ad esempio, 30 gabbiette per la detenzione illegale di cardellini. Controllato anche un villaggio turistico/stabilimento balneare il cui guardiano, isnieme alla moglie, deteneva una cucciolata di cani e li ha maltrattati causando anche la morte di uno, per poi lasciare la carcassa assieme agli altri cuccioli in uno spazio di circa un metro quadro. I coniugi sono stati indagati in stato di libertà per maltrattamento di animali e si è proceduto al sequestro penale dei restanti cani. In un’altra circostanza, un soggetto deteneva in un’area, successivamente sequestrata per gestione illegale di rifiuti speciali, diversi cani e un cavallo malnutrito. Presso l’abitazione di un altro uomo, sono stati trovati 13 cardellini rinchiusi in piccolissime gabbie e due tartarughe appartenenti a specie protetta. Molti degli animali controllati, oltre vivere tra i rifiuti, erano costretti a nutrirsi di cibo scaduto e a bere acqua putrida. I controlli hanno riguardato anche la pesca di frodo; è stato scoperto un cittadino cinese dedito a pescare granchi nella foce del fiume Simeto utilizzando articolate attrezzature (nasse e simili) che opportunamente sono state sequestrate sotto il profilo penale. Sempre nella riserva naturale, sono stati sequestrati penalmente dei natanti in vetroresina con attrezzatura da pesca (400 metri di rete, diversi ingegni per raccogliere telline, canne da pesca e altre attrezzature) utilizzati dai pescatori per la pesca professionale e, fatto di rilievo, alcuni di essi addirittura esercitano una seconda attività lavorativa di guardiano, percependo anche sussidi statali grazie alla falsa dichiarazione di disoccupazione fatta all’Inps. Accertate anche stalle e maneggi abusivi con cavalli malgovernati ragione per la quale si è proceduto ad irrogare sanzioni pecuniarie pari a circa 40mila euro. I responsabili dei reati di maltrattamento animali, nella maggior parte dei casi, sono stati indagati anche per reati in materia di ambiente, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e deterioramento e distruzione di habitat naturale. È stato richiesto l’ausilio del personale Asp veterinari e della Vigilanza Riserve Naturali.