Aeroporto di Catania sotto esame. Nella notte tra mercoledì 27 e giovedì 28 novembre si è svolta una simulazione di incidente aeroportuale, un test obbligatorio secondo la normativa nazionale e internazionale, per valutare la funzionalità del sistema di sicurezza e soccorso e l’operatività del nuovo COE – il Centro Operativo per l’Emergenza, inaugurato la scorsa settimana. “Il test, molto soddisfacente, è un esercizio che tende al miglioramento continuo – commenta Vincenzo Fusco, Responsabile direzione aeroportuale Sicilia orientale di Enac. Le simulazioni sono obbligatorie e necessarie, dato che costituiscono il sistema attraverso il quale si testa la procedura, in questo caso molto complessa, di emergenza aeroportuale. Dopo il test, nei successivi quindici giorni, si analizza quanto accaduto e come ha risposto il meccanismo, onde poter ulteriormente migliorare e calibrare gli interventi”. L’esercitazione è scattata alle ore 23,45, subito dopo l’atterraggio dell’ultimo volo del 27 novembre, ed è terminata intorno alle 3,00 del mattino, prima dell’atterraggio del primo volo del giorno 28. Ha coinvolto 21 comparse, provenienti dell’Istituto Tecnico Aeronautico “Arturo Ferrarin”, 20 figuranti truccati che simulavano i feriti nell’incidente, il personale SAC, gli osservatori dell’ENAC e della Protezione civile e i rappresentanti della Prefettura. Inoltre, sono stati utilizzati 4 mezzi dei vigili del fuoco aeroportuali, supportati da 2 mezzi provenienti dal comando centrale; 2 ambulanze del soccorso aeroportuale dell’Ontario Group, supportate da un mezzo del 118 e da uno della Croce rossa, attrezzato per alto bio contenimento e gestito dall’USMAF (Ufficio Di Sanità Marittima, Aerea e di frontiera). L’esercitazione ha infatti coinvolto anche il Canale Sanitario aeroportuale che caratterizza Catania come uno degli unici tre aeroporti sanitari in Italia, oltre a Roma Fiumicino e Milano Malpensa. "Il test della notte scorsa ci soddisfa – spiega Claudio Pulvirenti, rirettore regionale USMAF SASN SICILIA del Ministero della Salute. Abbiamo incardinato, nella campagna dell’emergenza aeroportuale, anche il malato altamente contagioso proveniente da un Paese dove è in corso un'epidemia da malattia infettiva. La gestione di un’emergenza di questo tipo non è facile per nessuno, ma noi abbiamo personale preparato e strumenti adeguati. Abbiamo testato il funzionamento della sicurezza sanitaria del Paese”.