Appaltato dal Comune di Bronte il ripristino dell’elisuperficie di Sciara Sant’Antonio, ultimata nel 2015 dalla Città metropolitana di Catania, che ne è ancora proprietaria e sosterrà i costi dei danni causati dai vandali. Ex Provincia e Comune adesso devono consegnare i lavori all’impresa, che poi in 60 giorni dovrà ultimarli.
Per completare la struttura, da quattro anni e mezzo “gestita” dai vandali, è servito un progetto da 95mila euro (70mila per lavori), inclusa la videosorveglianza che in origine non c’era, che ha fatto salire i costi dell’opera a 400 mila euro, visto che 311.942,72 li aveva spesi l’ex Provincia (fra fondi europei e propri).
Il 23 dicembre, il capo ufficio tecnico, Salvatore Caudullo, ha avviato una gara, a cui hanno partecipato 8 ditte su 15 invitate, e il 31 dicembre l’ha aggiudicata per 42.446,29 euro (sconto del 36,171% sulla base d’asta di 66.500 euro, oltre 3.500 euro non soggetti a ribasso e iva), come risulta dalla determina pubblicata due giorni fa.
La Città metropolitana di Catania, a maggio 2015, consegnava al Comune alcune attrezzature (almeno queste scampate al saccheggio) e nell’agosto successivo collaudava l’elisuperficie, che Bronte attende da oltre 15 anni (dal 2004 ha visto occuparsene tre sindaci: Turi Leanza, Pino Firrarello e Graziano Calanna). Sebbene da agosto 2015 «utilizzabile nelle ore diurne», tuttavia, sull’elisuperficie non si è mai visto un elicottero.
Della struttura abbandonata, a novembre 2018 ne hanno parlato Antonio Leanza, quando sedeva in Consiglio comunale, su input di Giuseppe Gullotta («Centro studi azione sviluppo locale»), e dopo sei mesi i consiglieri Giuseppina Ruocco, Rosario Liuzzo e l’ex Davide Russo.
Il vice sindaco di Bronte Gaetano Messina si attivava presso la Città metropolitana, a luglio seguiva un sopralluogo sulla pista d’atterraggio con i tecnici dei due enti e il comune otteneva il via libera «ad effettuare gli interventi necessari con oneri a carico della Città metropolitana di Catania». Per il sindaco Graziano Calanna, infatti, «il Comune non poteva prendere in consegna un’infrastruttura vandalizzata, non funzionante e senza autorizzazioni per il volo notturno».
Messina ha spiegato: «Il Comune ha potuto appaltare i nuovi lavori a seguito di un accordo con la Città metropolitana di Catania, proprietaria dell’elisuperficie. Ovviamente abbiamo previsto la videosorveglianza, che non c’era, e il ripristino dell’opera per consentirne l’utilizzo sia di notte sia di giorno. A breve con i tecnici provinciali consegneremo i lavori alla ditta, con il cui rappresentante abbiamo eseguito già un sopralluogo, che entro 60 giorni dovrà poi completarli. Stipuleremo il contratto di comodato e prenderemo in consegna l’elisuperficie a lavori ultimati, salvo che la Città metropolitana disponga diversamente».
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