C’è un secondo fermato nell’inchiesta sul duplice omicidio tra gli aranci nella Piana di Catania. Si tratta di Luciano Giammellaro, 70 anni, custode di fondi agricoli. È ritenuto implicato nell'omicidio di Massimo Casella e di Agatino Saraniti e nel ferimento di Gregorio Signorelli. La sparatoria è avvenuta nella notte tra domenica e lunedì di una settimana fa, in campagnia al confine tra i comuni di Scordia e di Lentini.
Per il duplice omicidio e per il tentato omicidio era già stato arrestato Giuseppe Sallemi, 42 anni di Lentini, ma residente a Scordia, guardiano dell'agrumeto dove le vittime si sarebbero recate per rubare delle arance.
A incastrare i due, come racconta Orazio Caruso sul Giornale di Sicilia in edicola, sarebbero state le dichiarazioni rilasciate dall'unico sopravvissuto, Gregorio Signorelli, il quale si trova ricoverato all'ospedale Garibaldi Centro di Catania, a portare alla identificazione del presunto complice di Sallemi.
Dal letto dell'ospedale Signorelli ha confermato i sospetti: «Erano in due ad aspettarci - avrebbe raccontato il ferito agli inquirenti- noi siamo scesi dal furgoncino e poi ho sentito gli spari. A quel punto sono stato ferito e sono scappato. Poi ho chiamato e chiesto aiuto. Mi sono risvegliato in ospedale».
DOVE SI NASCONDEVA IL SETTANTENNE
Luciano Giammellaro è stato identificato anche grazie alle dichiarazioni dei proprietari terrieri della zona e dei familiari delle vittime. È stato rintracciato dai poliziotti, nell'abitazione di conoscenti a Brucoli ed è stato trasferito nel carcere di contrada Cavadonna a Siracusa, in attesa della convalida del fermo da parte del Gip.
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