Un albergo con accanto un residence destinato ad incontri con prostitute. I tre gestori, due uomini e una donna, lo avevano costruito senza concessione edilizia e dotato di quattro appartamenti. Questa l'accusa per cui sono stati denunciati dagli agenti del commissariato Librino di Catania per favoreggiamento della prostituzione, omessa comunicazione delle schede degli alloggiati ed abuso edilizio. Nel corso dei controlli, in uno degli appartamenti, la polizia ha trovato una prostituta colombiana, già destinataria di un ordine di allontanamento dall’Italia, e un "cliente". Quest’ultimo ha raccontato agli investigatori che aveva pagato 40 euro alla donna per un rapporto sessuale e altri 30 ai gestori della struttura alberghiera per l’affitto della camera, evitando di registrare la sua presenza. Altri "ospiti" sarebbero fuggiti all’arrivo della polizia. Ulteriori indagini hanno permesso al personale del commissariato di Librino di accertare che i tre gestiscono anche un’area di verde pubblico, di fronte Oasi del Simeto, con annesso terreno e che detta area è divenuta un luogo di gestione e raccolta illegale di rifiuti speciali pericolosi e non. Per questo sono stati denunciati anche per gestione illegale di rifiuti speciali pericolosi.