Reati tributari con il coinvolgimento di professionisti. La guardia di finanza di Catania ha eseguito 24 arresti, 21 dei quali ai domiciliari, e sei misure interdittive di un anno nei confronti di 30 persone indagate. Militari delle Fiamme gialle del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catania hanno sequestrato anche 11 società commerciali coinvolte nell'inchiesta della Procura di Catania e beni per equivalente per 9,5 milioni di euro. L'operazione è in corso anche nelle province Milano, Roma, Viterbo e Latina. Le accuse a vario titolo nell'inchiesta denominata "Fake credits"sono associazione a delinquere, reati tributari e indebite compensazioni aggravate dalla partecipazione di professionisti. Le indagini, condotte tra febbraio 2019 e aprile 2020, hanno tracciato la commercializzazione di oltre 25 milioni di euro di crediti fittizi di cui oltre 9,5 milioni utilizzati per indebite compensazioni. La guardia di finanza parla di "un vorticoso giro di crediti tributari 'fasulli' creato attraverso il reperimento e la costituzione di società 'farlocche'". Il provvedimento del Gip, che ha disposto anche il divieto di esercitare la loro attività a sei imprenditori, è stato eseguito in quattro regioni: Sicilia, Lombardia, Lazio e Campania. L'indagine trae spunto da una verifica eseguita nell'istituto di vigilanza privata Ancr srl di Belpasso (Catania), dalla quale emersero indebite compensazioni per oltre 2,8 milioni di euro. Allargando il fronte degli accertamenti, militari del nucleo di Polizia economica finanziaria delle Fiamme gialle di Catania hanno tracciato la commercializzazione di oltre 25 milioni di euro di crediti fittizi. Al centro del 'giro' la Procura di Catania ritiene ci sia l'associazione di datori di lavoro Confimed Italia, con sede a Roma e uffici a Catania, il cui presidente, Antonino Paladino, 57 anni, è stato arrestato. Con lui in carcere sono stati condotti anche un dipendente del suo studio, Gaetano Sanfilippo, di 43 anni, e un consulente di Confimed Italia, Andrea Nicastro, di 46 anni. .La Confimed, ricostruisce la Procura, che "disponeva di professionisti incaricati di apporre il 'visto di conformità' nelle dichiarazioni attestanti i falsi crediti erariali, offriva ai propri convenzionati gravati da debiti tributari, la possibilità di beneficiare di crediti erariali inesistenti proponendo un fideiussore svizzero, non abilitato a svolgere attività finanziaria in Italia, per garantire le operazioni commerciali". Infine "incassava in nome e per conto delle accollanti o cedenti gli ingenti corrispettivi pattuiti". Gli associati, sostiene l'accusa, "sfruttavano la possibilità di alleggerire la propria posizione debitoria con l'Erario, ottenendo un vantaggio economico pari ad almeno il 20% del carico impositivo dovuto". Inoltre, ha accertato la Gdf, "vi erano anche imprese 'portatrici' di crediti Iva certificati che in realtà erano soggetti economici inesistenti". I SEQUESTRI. Queste le società raggiunte dal provvedimento cautelare del sequestro impeditivo delle quote societarie: "Pachira S.r.l.", "B suite società cooperativa", "Il Garofalo S.r.l.s.", "Di Meo S.r.l.s", "Job Act Società Cooperativa", "Quattrotempi S.r.l.", "La Cartomatica S.r.l.", "Ariel Società cooperativa Sociale", "C.B.L. Trasporti e servizi società cooperativa", "Molly Malone 2015 S.r.l.s." e "Textile Export S.r.l.".