Dodici le misure cautelari nell’operazione "Tuido incluido, Tutto incluso" della Squadra mobile di Catania che ha disvelato un "comitato d’affari", a carattere transnazionale, attivo nel settore della compravendita della cittadinanza italiana attraverso il sistema del cosiddetto "iure sanguinis" in favore di brasiliani. Un servizio tutto incluso, appunto. Coinvolti impiegati infedeli del Comune di Catania. Tra le misure emesse dal gip ci sono nove arresti domiciliari (uno dei destinatari risulta irreperibile, si tratta di un brasiliano residente nel suo Paese e risultato uno degli organizzatori della maxi truffa) e tre obblighi di firma. Contestate le accuse di associazione per delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dalla transnazionalita e dal fine del profitto, corruzione, falso in atto pubblico. L’indagine nasce da alcune anomalie segnalate su varie istanze per il rilascio del passaporto italiano. Le indagini, svolte dagli investigatori della Sezione criminalità straniera e prostituzione, con servizi sotto copertura e telecamere installate negli uffici comunali del capoluogo etneo, hanno permesso di ricostruire l’esistenza di un gruppo ramificato tra Brasile e Italia, individuando i promotori nel titolare dell’agenzia disbrigo pratiche di via Alcide de Gasperi, a Catania, e in un italo-brasiliano che dimora in Brasile, quest’ultimo con il compito di agganciare la clientela, assistere i brasiliani che rivendicavano la titolarità del diritto ad acquisire la cittadinanza italiana, nonchè incassare i primi acconti. LE INTERCETTAZIONI Il gruppo, a fronte del pagamento di migliaia di euro (le cifre oscillavano tra 5 mila e 5.500 euro a pratica) offriva un pacchetto completo cosiddetto "tudo incluido", comprensivo di adempimenti burocratici, prelievo e accompagnamento in aeroporto, alloggio nel territorio catanese (per lo stretto tempo necessario ad acquistare la doppia cittadinanza, dai 12 ai 14 giorni) presso strutture messe a disposizione dall’organizzazione, consistenti in 4 immobili e, in alcuni casi, l’offerta prevedeva anche l’organizzazione di cene per festeggiare il buon esito delle pratiche. In questo contesto, gli impiegati comunali hanno conseguito vantaggi economici basati essenzialmente in canoni di locazione notevolmente maggiori rispetto ai prezzi di mercato (500 euro a persona per una permanenza di soli 12-14 giorni), forniture di carburante e altre regalie in cambio di false attestazioni di residenza. La responsabile dell’Ufficio cittadinanze, insieme all’impiegato dell’Archivio di Stato, dietro l’apparente servizio di riordino dei locali, riceveva per ogni brasiliano giunto a Catania 250 euro, occupandosi delle pulizie dei locali adibiti ad ospitare i brasiliani e del cambio biancheria, come emerso dalle immagini riprese dalla telecamera installata all’interno dell’ufficio pubblico, dove, intorno alle 7.30, quando l’ufficio era ancora non frequentato, l’addetto all’Archivio di Stato consegnava alla collega la somma di 625 euro. La prova dello "scambio dell’utilità incassata da dipendenti pubblici in cambio dei favori resi nell’espletamento delle loro mansioni" è stata infatti ripresa dalla polizia con una telecamera nascosta nell’ufficio Cittadinanze del Comune di Catania. La registrazione è finita agli atti dell’inchiesta. Nel video un uomo dice a una donna seduta dietro a una scrivania "Ho due buone notizie: una buona e l’altra antipatica. La prima è che ne sono venuti cinque, la cattiva è che rompono prima di arrivare...". La donna replica che "...è dal primo momento... all’epoca quando ha cominciato, mi ha detto no la pulizia deve essere fatta, la casa pulita..", ma "il cambio della biancheria se lo fanno loro...". Nel video si vede l’uomo che prende il suo portafogli e chiede alla donna "625 euro... giusto?", prima di consegnarle qualcosa che lei posa nella sua borsa.