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Bronte zona rossa, allarme case di riposo: chiesto l'invio dei medici militari

Posto di controllo a Bronte in viale Catania, al cosiddetto Scialandro, direzione Catania

Per far fronte all’emergenza Coronavirus, nella zona rossa di Bronte, richiesto al Prefetto di Catania l’invio di medici militari nelle case per anziani e un tavolo tecnico interistituzionale. Ieri, tamponi dell’Usca nei tre residence di Bronte che erano indenni al Covid, e sono stati trovati due anziani positivi in una terza casa-alloggio, mentre il comune ha attivato il servizio raccolta rifiuti nelle abitazioni dei contagiati, al posto dell’Asp.

Per affrontare la situazione nelle case di riposo, che ne vedono ormai 3 su 5 con positivi, il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, sempre da ieri sta puntando a «un Tavolo tecnico imminente alla presenza dell’Assessore alla Salute, del Prefetto, del Direttore generale dell’Asp e del Direttore generale della Protezione civile, per coordinare le azioni di gestione dell’emergenza».

Martedì sera, invece, al prefetto Claudio Sammartino (e per conoscenza al sindaco Firrarello) il segretario del Pd di Bronte, Maurizio Gorgone, ha chiesto di valutare «anche l’ipotesi di poter disporre del personale medico dell’Esercito», poiché «nella Casa di riposo San Vincenzo de Paoli, è rimasta una sola unità infermieristica» e i responsabili «rappresentano difficoltà nel reperire personale medico, infermieristico e sanitario». La «richiesta di intervento urgente» al Prefetto, inoltrata da Gorgone, riguarda anche le «altre strutture similari».

Alla Casa di riposo San Vincenzo, situazione invariata ieri sera, come ribadito dalla responsabile Tiziana Tardo: «Gli anziani erano 60 e adesso 54 (6 deceduti, 5 avevano il Covid), di questi 38 sono positivi (37 isolati in struttura e 1 ricoverato). Degli altri 16 ospiti, ci sono 12 negativi e di 4 attendiamo i risultati del test molecolare».
Per la comunità alloggio Fiore del deserto, la responsabile Silvana Currenti ha confermato la presenza di 9 anziane (una era deceduta) e tre operatrici positive, isolate nella struttura, mentre per la comunità Hope la Currenti ha spiegato che ieri «l’Usca ha eseguito i tamponi e le ospiti sono risultate tutte negative, così come gli operatori».

Stesso discorso alla comunità alloggio Santa Rita, la cui responsabile, Anna Maria Triscali, ha detto: «Anche da noi, ieri, personale dell’Usca ha fatto tamponi ai 10 ospiti e al personale, tutti con esito negativo». Due gli «ospiti positivi alla casa Sacra Famiglia (20 anziani), accertati dall’Usca» ieri, ha detto il responsabile Salvatore Prisco.
Sulla questione raccolta rifiuti presso i soggetti positivi, il sindaco Pino Firrarello ha spiegato: «Vista la grande difficoltà da parte dell’Asp di procedere alla raccolta dei rifiuti prodotti dai contagiati, abbiamo chiesto ed ottenuto di intervenire in loro sostituzione. Abbiamo strutturato un servizio di raccolta speciale già attivo da ieri pomeriggio - ha concluso Firrarello -, che terminerà venerdì».

Se un servizio a domicilio si aggiusta, a quanto pare un altro potrebbe guastarsi, con gli assistenti domiciliari, in giro per le abitazioni degli anziani, carenti di dispositivi di protezione individuale, ma si tratta di indiscrezioni su cui sono in corso verifiche da parte dell’assessore del comune di Bronte, Roberto Landro. C’è da dire, visto che Bronte questa settimana è pure zona rossa, che le assistenze differibili il Comune potrebbe provvedere a sospenderle, come misura di contenimento della diffusione dei contagi.

Sull’emergenza Case di riposo, si attendono le decisioni del Prefetto di Catania, Claudio Sammartino.

Secondo i dati ufficiali, a Bronte ci sono 400 positivi in isolamento, 645 persone in quarantena, 14 decessi e 51 guariti.

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