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Pazienti Covid curati a casa grazie alla telemedicina, parte la sperimentazione a Catania

L'ospedale Cannizzaro di Catania

L’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania ha attivato un programma pilota di telemedicina per l’assistenza a domicilio dei pazienti Covid-19, mediante ventilazione non invasiva e monitoraggio dei parametri vitali. E’ la prima iniziativa del genere in Italia che punta a decongestione ospedaliera, risparmiare posti letto, reinserire i pazienti in ambiente familiare con benefici psicosociali e ridurre il contagio per gli operatori sanitari.

Lo studio è stato promosso dall’Unità di terapia intensiva respiratoria, diretta da Sandro Distefano, e di uno dei reparti Covid dell’ospedale e realizzato su indicazioni dell’assessorato della Salute della Regione Siciliana.

I primi malati, dei 50 che il progetto inizialmente coinvolge, sono già in cura a casa, con ottimi risultati clinici. Il percorso prevede che il paziente risultato positivo al virus Sars-CoV-2 al pronto soccorso esegua una serie di esami (Tac torace, emogasanalisi arteriosa, saturimetria, esami ematochimici di routine e altro) sulla scorta dei quali può essere reclutato nello studio.

Il paziente con determinati parametri inizierà la ventilazione non invasiva scegliendo il device più confortevole: maschera oro-nasale, total-face mask, casco da ventilazione. A 12 ore dall’inizio della terapia, in caso di buona risposta, può essere inviato a casa e incluso nel programma con monitoraggio in telemedicina.

Lo studio può essere applicato anche ai soggetti ricoverati in area Covid, consentendo la deospedalizzazione di un certo numero di pazienti e dunque la riduzione dei tempi di ricovero. Il Cannizzaro assegna al paziente anche il primo ciclo di terapia di antibiotico, cortisone ed eparina, fornita dalla farmacia ospedaliera. A casa sarà con il suo ventilatore domiciliare sarà monitorato 24 ore su 24 dall’operatore di centrale situata in reparto. In caso di allarme, sarà avvertito il medico di guardia che valuterà la gravità dei parametri: se il quadro clinico sarà giudicato severo, il medico avvertirà il 118 che accompagnerà il paziente nel pronto soccorso per accertamenti.

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