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Anziani rapinati, legati e maltrattati: sgominata gang a Catania, cinque arresti

Derubavano anziani, facoltosi e soli in casa. Era il target scelto da una banda di rapinatori scoperta da agenti della sezione antirapina della Squadra mobile della questura di Catania. In manette sono finiti Marco Rapisarda di 43 anni, Ivan Stella di 29, Giuseppe Nicolosi di 37, Ivan Zappalà di 28, Francesco Distefano di 39 (obbligo di dimora) e Paul Giordan Calinescu di 32 (ai domiciliari). Nei loro confronti è stata emessa ordinanza di custodia cautelare in carcere.

I colpi avevano come destinatari persone anziane, spesso sole, sorprese nottetempo, in casa, dopo una meticolosa preparazione, con sopralluoghi e pedinamenti. L’indagine è stata avviata in seguito ad alla rapina ad un gioielliere 'visitato' durante la notte. Il colpo sfumò, ma la polizia individuò Ivan Stella su cui iniziò ad indagare scoprendo le la banda si riuniva per pianificare i colpi in via Zaccà nel quartiere di 'Cibali' a Catania in casa di Marco Rapisarda, il più pericoloso del gruppo in passato indagato per mafia tra esponenti del clan Cappello-Bonaccorsi (Carateddi). Scoperte due violente rapine, analoghe per modalità.

La prima rapina risale alla notte del 7 ottobre, ad Aci Castello, nell’abitazione di un ultranovantenne, sorpreso da quattro uomini armati e col volto coperto da passamontagna che lo hanno imbavagliato e legato alle mani e alle caviglie con del nastro adesivo. I rapinatori gli hanno svaligiato la casa, privandolo anche di beni ai quali era profondamente legato.

La seconda il 12 novembre in casa di un’anziana, anche lei colta nel sonno, da uomini armati che, dopo essere entrati dalla terrazza, sono scesi al piano inferiore, raggiungendola nella sua camera da letto. Anche in questa occasione, la vittima è rimasta ostaggio del gruppo che l’ha minacciata di morte. Il 2 dicembre agenti della mobile avevano arrestato Ivan Stella in quanto in casa aveva una pistola calibro 38 con matricola abrasa.

Durante la perquisizione vennero sequestrati due passamontagna, quattro paia di guanti da lavoro e due rotoli di nastro adesivo, questi ultimi risultati compatibili con quello utilizzato per immobilizzare la vittima della rapina avvenuta ad Aci Castello. È stato possibile attribuire agli indagati anche furti in abitazione, di ciclomotori e ricettazione di vari beni.

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