Festa a distanza per i 104 anni di nonna Fioretta a Bronte, i familiari, infatti, le sono stati vicini con un brindisi virtuale, per la prudenza che la pandemia da Covid-19 impone, senza affollarsi nella sua abitazione. La bisnonna, a figli, nipoti e pronipoti non ha fatto mancare, però, il suo sorriso e, nel giorno del suo compleanno, si è concessa per una foto-ricordo, con le 104 candeline su un cuore di cioccolatini, che la ritrae nella sua quotidianità. Originaria di Sortino, nel siracusano, la signora Sofia Cannata, per tutti Fioretta, il 5 febbraio 1917 nasceva da Vincenzo e Marietta Papa e nel 1944 convolava a nozze con Vincenzo Russo da Bronte (rimanendone vedova nel 1982). La signora Fioretta è mamma di due figli (Arturo, professore di matematica a Udine, e Aldo, chirurgo all’ospedale di Bronte, entrambi in pensione), nonna di 4 nipoti (Cristina, Valentina, Vincenzo e Sofia), bisnonna di 7 pronipoti (Matilde, Luca e Daniele, Damiana, Elena, Nora e Giulia). Il professore Arturo Russo ripercorre la love story dei suoi genitori: «Uno zio di mio papà, Antonino Di Bella, era un brontese commerciante di frutta secca, che viveva a Sortino, dove intratteneva rapporti con Vincenzo Cannata (mio futuro nonno materno), anche lui commerciante nel settore. Mio padre con mio nonno, sempre per motivi di commercio, periodicamente andavano a trovare zio Nino, fu lui l’artefice di quel matrimonio». Continua il professore: «Si fidanzarono nel 1938, ma papà fu richiamato alle armi, per la guerra d’Etiopia e per la Seconda guerra mondiale, così mia madre attese il suo ritorno e si sposarono dopo quasi 6 anni, l’8 gennaio 1944. Dapprima si stabilirono a Sortino ma, ad aprile del ’45, si trasferirono a Bronte, portando con loro me ancora neonato di 6 mesi. A Bronte mio padre continuò l’attività di famiglia, dopo 7 anni mi regalarono il mio caro fratellino Aldo, anche lui nato però a Sortino, perché la mamma volle darlo alla luce avendo accanto nonna Marietta». «Devota di padre Pio - ricorda Arturo Russo -, fino a due anni fa mamma leggeva il mensile dedicato al santo, oltre a tanti altri libri di orazioni. Oggi, recita le preghiere quotidiane e si diletta con i pronipoti nel ripetere loro le poesie imparate in quinta elementare». Infine, una curiosità sul nome della nostra ultracentenaria: «Appena si fidanzarono - racconta il figlio Arturo -, mio padre propose alla mamma di farsi chiamare Fioletta, perché Sofia a Bronte era diffuso come cognome. Mia mamma accettò con entusiasmo, ma da Fioletta per tutti diventò Fioretta. E per noi è sempre stata ed è uno splendido fiore». A nonna Fioretta gli auguri del presidente del Consiglio comunale, Aldo Catania, anche a nome dei consiglieri, e del sindaco di Bronte Pino Firrarello e della sua giunta. Per concludere, formuliamo alla signora Fioretta i più sentiti auguri e la ringraziamo per aver condiviso con i nostri lettori la foto-ricordo del suo 104° compleanno.