Si sta con gli occhi in su, nel catanese, rivolti all’Etna in attesa che il vulcano dia spettacolo al Cratere di Sud-Est. Se il vulcano mantiene lo stesso ritmo degli ultimi giorni, un nuovo parossismo dovrebbe avvenire fra oggi pomeriggio e sera», scrive il vulcanolgo dell’Ingv, Boris Behncke.
Subito dopo precisa, però: «Sappiamo che a volte l’Etna ama farci credere una cosa, e nel momento che ci crediamo, ne fa un’altra». «Nel frattempo, in mattinata - aggiunge - si sono visti diversi sbuffi di cenere dal cratere Voragine, e durante la notte ci sono stati segni di vita anche ai crateri di Nord-Est e Bocca Nuova».
Ieri c'era stato il terzo episodio parossistico in tre giorni, avvenuto, ha spigato l’Ingv, al Cratere di Sud-Est dell’Etna «dopo un tempo di quiete durato circa 35 ore». «Preceduto da un trabocco lavico dalla bocca orientale sul versante est del cono iniziato poco prima delle 9 della mattina, contemporaneamente a una graduale intensificazione dell’attività esplosiva, la fase di fontane di lava è iniziata verso le dieci e ha generato una densa nube eruttiva carica di cenere e lapilli.
Questa nube, che si è alzata per diversi chilometri sopra la cima del vulcano, attraverso la spinta del vento in direzione sud-est ha causato ricadute di materiale piroclastico negli stessi luoghi già interessati dal parossismo precedente, e cioè a Zafferana Etnea e Acireale».
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