Poliziotto morto a Catania dopo il vaccino AstraZeneca, indagini sulle terapie post trombosi
La Procura di Messina, che indaga sulla morte di Davide Villa, il poliziotto dell’Anticrimine di Catania deceduto il 7 marzo, 12 giorni dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, acquisirà i reperti istologici già utilizzati per i primi accertamenti avviati dai pm della città etnea, che poi ha trasmesso il fascicolo ai colleghi della Città dello Stretto. Messina è competente perché la vittima era sposata con una giudice in servizio a Catania. La Procura, guidata da Maurizio de Lucia, ha già acquisto la cartella clinica di Villa e nominerà un suo consulente per accertare le cause della morte. Catania aveva incaricato un tossicologo, partendo dall’assunto che a determinare il decesso potesse essere stato il vaccino. Diverso il punto di partenza dei magistrati messinesi che cercheranno di capire che terapie sono state somministrate al paziente dopo l’insorgere della trombosi. Villa aveva iniziato a stare male il giorno successivo all’inoculazione della dose. Le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso. Al pronto soccorso gli è stata diagnosticata una trombosi che avrebbe poi causato un’emorragia cerebrale.