Beni per due milioni di euro sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Catania nei confronti di due amministratori della società 'Gruppo Vincente', operante nel settore delle costruzioni, sottoposti a indagine per reati fallimentari. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip di Catania su richiesta della locale Procura. Sigilli sono stati posti a due impianti, una di produzione di calcestruzzo e l’altro per frantumazione di materiale per la costruzione, e a 16 veicoli da cantiere.
Nell’inchiesta della Procura di Catania, basata su indagini condotte dal nucleo Pef e dalla sezione di Pg delle Fiamme gialle, le condotte di Davide Ponzio e Gaetano Chisari che si sono succeduti dal 2010 al 2020 nel ruolo di amministratori del 'Gruppo Vincente', società con sede a Paternò e operante nel settore delle costruzioni.
Secondo l'accusa, i due indagati avrebbero «compiuto atti di gestione con l’intento di impoverire il patrimonio della società, dichiarata fallita nel 2020, con grave danno dei creditori societari e dello Stato». In particolare, ricostruisce la Procura di Catania, avrebbero: «distratto i beni strumentali della «Gruppo Vincente», cedendoli ad altre società sempre a loro riconducibili, ad un prezzo pari a meno della metà di quello di mercato; dissipato le risorse della società, con pagamenti senza giustificazione economica e per importi superiori alle fatture emesse; e continuato, nonostante la polverizzazione del capitale sociale e l’azzeramento del patrimonio netto, l’attività di gestione sella società, aggravandone il dissesto e determinando una situazione debitoria complessiva di 1,2 milioni di euro».
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