Due cantanti neomelodici di Catania sono stati rinviati a giudizio per aver minacciato due giornaliste dopo un articolo su un'inchiesta che rivelava il loro legame di parentela con mafiosi. E' stato rinviato, dopo la costituzione delle parti civili, al prossimo 4 novembre il processo a Catania, davanti alla quarta sezione penale del Tribunale in composizione monocratica, ai cantanti neomelodici Vincenzo 'Niko' Pandetta, nipote del boss Salvatore Cappello, e Filippo Zuccaro, in arte Andrea Zeta, figlio del boss ergastolano Maurizio, per diffamazione e minacce a due giornaliste della testata online MeridioNews. Al centro dell'inchiesta della Procura etnea la reazione dei due a un articolo giornalistico pubblicato sul sito nel gennaio del 2018 su cantanti neomelodici e sui rapporti di parentela di alcuni di loro con pregiudicati per reati di stampo mafioso. Il servizio era stato realizzato da Luisa Santangelo, rappresentata dall'avvocato Sergio Ziccone, e Claudia Maria Campese, assistita dal penalista Goffredo D'Antona, che nel processo si sono costituite parti civili. Secondo l'accusa, sostenuta dalla Procura di Catania, Pandetta e Zuccaro, difesi rispettivamente dagli avvocati Mary Chiaromonte e Salvo Centorbi, avrebbero insultato pesantemente le due giornaliste sui social network, minacciandole di fare passare loro dei "guai pesanti".