Il cratere di Sud-Est si è risvegliato dopo alcuni giorni di tregua, dando luogo ad una nuova attività stromboliana. L'Osservatorio Etneo dell'Istituto Nazionale di Geofisica tramite osservazioni dirette di personale Ingv presente sul campo, fa sapere che si è prodotto un trabocco lavico diretto verso Sud-Ovest dal Cratere di Sud Est. La nube eruttiva ha raggiunto un'altezza di circa 5500 m sul livello del mare. Il dirigente vulcanologo del Parco dell'Etna, Salvatore Caffo riguardo alla ricaduta di materiale piroclastico derivante dalla nube eruttiva fa sapere che "i territori a rischio ricaduta cenere vulcanica con associati lapilli, potrebbero essere Montargano, Santa Venera, Presa, Vena, Piedimonte Etneo, Fiumefreddo di Sicilia, Ponte Boria, Lapide Pasteria, San Marco, Calatabiano, Trappitello, Chianchitta, Giardini Naxos, Taormina e forse Linguaglossa sud, Fornazzo, Sant’Alfio e Nunziata-Mascali".