I carabinieri di Motta Sant’Anastasia hanno arrestato un 26enne ed una 19enne, entrambi di Belpasso, per rapina aggravata e lesioni personali aggravate in concorso. Lo scorso 8 settembre un automobilista in transito nei pressi del cimitero di Motta Sant’Anastasia, ha avvertito i militari della presenza di un uomo dolorante e sanguinante. I militari giunti sul posto hanno trovato l’uomo ferito agli arti e agli zigomi il quale, dopo aver ricevuto le cure dal personale medico del 118, ha raccontato i partitolari dell'aggressione. Il 26enne aveva contattato la 19enne dopo aver visionato l’annuncio pubblicato dalla donna su un sito specializzato per effettuare lavori di pulizia in un immobile nella provincia di Messina. La ragazza avrebbe effettuato la prestazione pattuita lo scorso 31 agosto e, dopo qualche giorno, lo avrebbe contattato dichiarandosi disponibile ad effettuare ancora altri lavori di pulizia, concordando un appuntamento nei pressi del cimitero di Motta Sant’Anastasia per prendere accordi diretti. La vittima presentatasi all’appuntamento mentre si trovava a bordo della propria auto a parlare con la ragazza è stata aggredita dal 26enne che era entrato ponendosi sul sedile posteriore e cingendogli con un braccio il collo fino a quasi soffocarlo mentre la ragazza lo derubava del portafoglio contenente documenti, 400 euro, un cellulare e le chiavi della macchina. I militari hanno successivamente individuato e identificato i due responsabili i quali, attraverso i filmati di videosorveglianza della zona, sono stati notati salire a bordo di una Fiat Stilo dopo aver percorso correndo il tratto di strada costeggiante piazza Mercato. Gli accertamenti hanno appurato che quell’auto era intestata al padre del 26enne che, a sua volta, era già stato in passato sottoposto ad un controllo con la sua complice, nonché fidanzata. A far quadrare il cerchio, poi, è giunto anche il riconoscimento in foto dei due da parte della vittima della rapina ed il ritrovamento, all’interno di uno zaino a casa della ragazza, dei documenti e di 210 euro ritenuti provento del reato. La coppia è stata posta agli arresti domiciliari.