Il Gup Simona Ragazzi ha rinviato a giudizio, per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, 45 persone nell’ambito dello stralcio dell’inchiesta "Università bandita" della Procura su presunti concorsi truccati all’ateneo di Catania.
A giudizio docenti, l'ex sindaco e pure l'ex procutatore
A processo andranno docenti etnei e di diverse facoltà italiane, l’ex procuratore Vincenzo D’Agata, la figlia docente universitaria, l’ex sindaco Enzo Bianco e l’ex assessore comunale e professore universitario Orazio Licandro. La prima udienza del processo si terrà il 15 giugno 2022, nella seconda aula bunker del carcere di Bicocca, davanti la terza sezione penale del Tribunale. Il procedimento è stato istruito su indagini della Digos della Questura coordinate dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Agata Santonocito e dai sostituti Marco Bisogni, Agata Vinciguerra e Santo Distefano.
Bianco: "Dimostrerò la mia correttezza"
«Prendo atto della decisione del Giudice. Ho sempre manifestato pubblicamente il più grande rispetto e la massima fiducia nel lavoro della Magistratura. Lo ribadisco anche oggi, serenamente. Sono certo di dimostrare la piena correttezza dei mio comportamento», ha detto l’ex sindaco Enzo Bianco dopo aver appreso del suo rinvio a giudizio.
Nel filone principale a processo ex rettori e professori
Il 22 settembre scorso il Gup Marina Rizza, ha rinviato a giudizio gli ex rettori Francesco Basile e Giacomo Pignataro e altri sette docenti imputati del filone principale dell’inchiesta. I reati contestati loro, a vario titolo, sono l’abuso d’ufficio e il falso e per due imputati, Basile e Filippo Drago, anche la corruzione per atti contrari ai propri doveri. Il Gup Rizza ha disposto il non luogo a procedere per il reato di associazione per delinquere e derubricato in abuso d’ufficio la turbata libertà di scelta del contraente. La prima udienza del processo si terrà il prossimo 10 maggio davanti la Terza sezione penale del Tribunale. Il Gup Rizza, sempre il 22 settembre scorso, ha anche assolto dall’associazione per delinquere e da due episodi di turbata libertà di scelta del contraente il professore Giancarlo Magnano di San Lio, che ha fatto accesso al rito abbreviato, e lo ha condannato a un anno e due mesi per abuso d’ufficio, pena sospesa.
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