Ha rischiato la vita dopo essere stata travolta da un pirata della strada alla guida di un’automobile, sul lungomare di Giardini Naxos dove passeggiava la notte del 13 agosto scorso, ma la sfida più importante che potesse capitarle Martina Saitta l’ha vinta ed è tornata a casa sua a Bronte. Dopo quattro lunghi mesi, trascorsi in solitaria degenza presso tre strutture ospedaliere a Messina, con tanta gioia e commozione familiari, amici e abitanti del quartiere Sciara Sant’Antonio l’hanno riabbracciata con un caloroso: «Bentornata Martina. Sei la nostra leonessa». La giovane ventenne, in quella notte estiva di metà agosto verso le 3 stava rientrando a casa insieme a due amiche, quando un veicolo ad alta velocità le investiva sul marciapiedi, con il conducente che si dava alla fuga mentre le tre ragazze finivano a terra in preda a panico e gravi traumi. Martina per l’impatto perse subito conoscenza, al padre di lei, però, riuscì a telefonare una delle due compagne e così scattarono i soccorsi. Subito trasferite all’ospedale di Taormina, entrambe le adolescenti sono dimesse in poco tempo e trascorrono una lunga convalescenza a casa, per Martina, invece, a Messina si aprono le porte del Policlinico, prima, e del Centro Neurolesi Bonino Pulejo e dell’Ospedale Piemonte, dopo. Mentre lei combatte ancora la sua battaglia per la vita, dopo circa un mese il presunto responsabile del gravissimo incidente stradale, un ventenne di Taormina, viene rintracciato e denunciato dai carabinieri. Oltre a lui, viene indagato il suo presunto favoreggiatore, un 24enne originario di Paternò, perché dopo il sinistro l’avrebbe aiutato a riparare i danni di quella Fiat Panda bianca tanto ricercata. Ma il lieto fine di questa tragica vicenda, per quanto importante sia l’esito investigativo e fondamentale quello giudiziario che si avrà, per tutti è stato riabbracciare la ragazza, una grande gioia anche per gli amici e i vicini di casa: «Venerdì pomeriggio, emozione e lacrime sono state infinite all’arrivo di Martina, in questi mesi - hanno detto - abbiamo pregato insieme ai suoi familiari il nostro Sant’Antonio per avere questa grazia. Il suo ritorno è il più bel regalo che potessimo ricevere per Natale». I genitori della giovane, Salvo Saitta e Patrizia D’Aquino, appena rientrati da Messina erano comprensibilmente provati, insieme all’altra figlia Giada, ma ieri ci sono stati e hanno raccontato: «Martina versava in condizioni gravissime, motivo per cui i medici hanno sciolto la riservatezza sulla prognosi a distanza di tempo. Il suo quadro clinico imponeva cautela, parliamo di coma, emorragia cerebrale, traumi cranico e polmonare, femore rotto. Sono serviti cinque delicati interventi chirurgici per poterla riportare a casa». I coniugi Saitta hanno concluso: «Bravi i medici e tutto il personale sanitario, che non finiremo mai di ringraziare, per la loro professionalità, l’affetto e il supporto riservati a nostra figlia, la quale ha avuto, però, una grande forza d’animo e tanta voglia di vivere. Grazie alla comunità brontese per la solidarietà dimostrataci e a tutti coloro che ci sono stati vicini, fra questi il sindaco Pino Firrarello, che venerdì stesso, fra l’altro, ha fatto visita a Martina». Venerdì sera, nel quartiere, fuochi d’artificio ma anche una preghiera di ringraziamento davanti alla statua di Sant’Antonio.