Catania

Venerdì 22 Novembre 2024

Cinquanta scosse di terremoto in 18 ore nella zona dell'Etna

Sono una cinquantina le scosse di terremoto registrate da ieri sera fino alle 15 di oggi nella sequenza sismica localizzata a sud-ovest della città di Catania, a circa 10 chilometri di profondità: l’evento di magnitudo maggiore (4.3) si è verificato alle 22:33 di giovedì ed è stato avvertito in gran parte della Sicilia orientale, in particolare nelle province di Catania e Siracusa. Lo rende noto l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Altri eventi sono stati avvertiti dalla popolazione, in particolare quello di ieri alle 21:38, di magnitudo 3.3, e quello di questa mattina alle 7:14, di magnitudo 3.1. Altri 16 terremoti hanno avuto una magnitudo compresa tra 2.0 e 2.9. La sequenza di terremoti si localizza poco più a sud del margine meridionale dell’Etna, in una zona che vede la presenza di diversi elementi importanti dal punto di vista geologico e tettonico: l’Etna, uno dei vulcani più attivi dell’area mediterranea, la catena montuosa siciliana, chiamata Appennino-Magrebide, e a sud, l’Altopiano Ibleo. La geologia di quest’area è condizionata dalla lunga storia di convergenza (ancora attiva) tra la placca africana e quella europea, che ha portato alla progressiva deformazione e flessione della parte più settentrionale dell’Altopiano Ibleo sotto il fronte più avanzato del sistema di pieghe e faglie della catena Appennino-Magrebide. Storicamente, la Sicilia sud-orientale è stata interessata da numerosi terremoti distruttivi (ad esempio nel 1169, 1542 e 1693), che fanno di questa regione una delle aree a più alta pericolosità sismica in Italia.

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