«Vanessa, Ada, Giovanna sono i volti, i sorrisi, che mancano al nostro Capodanno in terra d’Etna. Tre pagine buie del 2021 da non dimenticare, che ci spingono a urlare in questa alba del 2022: mai più femminicidi!». Lo afferma Enza Meli, segretario generale della Uil di Catania, ricordando Vanessa Zappalà, Ada Rotini e Giovanna Jenny Cantarero, così come «tutte le vittime di una strage silenziosa che ha terribilmente segnato l’anno appena trascorso». «Crediamo nel valore della memoria, negli insegnamenti al rispetto della vita – aggiunge il segretario della Uil – e per questo vorremmo suggerire un’idea alle amministrazioni cittadine di Trecastagni, Bronte e Catania, dove vivevano Vanessa, Ada e Giovanna. I loro nomi siano ricordati su una targa, una in ogni comune, da sistemare magari accanto a una scuola. E la targa riporti pure le parole di Papa Francesco, pronunciate proprio in questo Capodanno: ferire una donna è oltraggiare Dio, che da una donna ha preso l’umanità». Enza Meli conclude: «Le ragazze e soprattutto i ragazzi siano i destinatari della tragica lezione lasciata dal 2021. Da loro bisogna partire per estirpare la malapianta dell’odio, della violenza di genere. Tutti, però, sono chiamati in causa in questa sfida di civiltà. Non basta il lavoro di magistratura e forze dell’ordine, se la politica non fornisce strumenti effettivi ed efficaci per la piena attuazione del Codice rosso e delle norme antiviolenza. Stato e Regione comincino da qui, perché il 2022 imprima una svolta da troppo tempo invocata».