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Incendi e proteste nel carcere minorile di Catania, la Uil: «Escalation pericolosissima»

«Assistiamo a una pericolosissima escalation di incendi e proteste, nella stragrande maggioranza dei casi immotivate, da parte dei detenuti nell’Istituto penale per i minorenni di Catania: in due settimane ben cinque stanze sono state date alla fiamme». Lo dice il segretario nazionale della Uil Pubblica amministrazione polizia penitenziaria Armando Algozzino dopo che alcuni detenuti hanno cercato di dare fuoco ad una cella nel carcere minorile di Bicocca a Catania.

Un giovane ha rischiato di morire, salvato dagli agenti

Un giovane è stato salvato dagli agenti della Polizia penitenziaria. Nei giorni scorsi la sigla sindacale aveva denunciato la drammatica situazione in atto, in occasione di un episodio simile conclusosi con l’intossicazione di tre agenti. «L’autore del gesto - spiega Marco Drago, componente della segreteria della UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia, in servizio durante l’accaduto - giaceva a terra in bagno, al buio e privo di sensi: se fossero trascorsi altri dieci minuti prima di trarlo in salvo, il finale avrebbe potuto essere decisamente infausto». «Nello specifico - precisa l’esponente sindacale - due poliziotti penitenziari hanno tirato il detenuto fuori dalle fiamme e, insieme ad altri due colleghi, hanno provveduto a rianimarlo tempestivamente». Un’operazione durata complessivamente venti minuti. Tutti sono rimasti intossicati: un’intera sezione, secondo il racconto dei testimoni, è divenuta totalmente impraticabile. «Fortunatamente gli altri detenuti- prosegue - non erano nelle stanze ma nei locali adibiti alla socialità e sono stati messi in sicurezza ai passeggi». «Non bastano più le lodi per i poliziotti penitenziari che hanno scongiurato il peggio - aggiunge Armando Algozzino - ed auspico di non essere più costretto, in futuro, a commentare simili episodi».

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