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Catania, tumore uccide noto imprenditore a 46 anni. Strazio su Fb: «Ora il mondo è più arido»

Giuseppe Accardi con la ex fidanzata Jole Di Mauro

Il male che non conosce età. E si porta via un uomo di 46 anni, ennesima vita spezzata troppo presto da quello che viene spesso definito un brutto male, che non bada alla data di nascita o alla classe sociale. Giuseppe Accardi viveva a Catania da diversi anni, luogo in cui era anche divenuto un imprenditore noto negli ultimi anni come titolare di un mail boxes.

Siracusano di nascita e con il padre palermitano, si è spento ieri, non riuscendo a sconfiggere la malattia che lo aveva colpito, un tumore, pervadente, difficile da sconfiggere. Appassionato di vita, nelle sue molteplici forme e sfumature. Dalle automobili e le moto, al teatro, i monumenti e il buon cibo.

Un legame con Palermo di sangue, ma testimoniato anche dalla sue ex fidanzata, Jole Di Mauro, volto noto in città in quanto appassionata di calcio e soprattutto dei colori rosanero. Jole, colpita dal dolore, ha voluto dedicare qualche minuto per ricordare Giuseppe: «Speravo di non dover mai fare questo viaggio verso la città etnea ma purtroppo la vita, il destino, si sono accaniti contro di lui. E pensare che proprio in questo mese ha compiuto 46 anni. Quando veniva a Palermo e giravamo per le strade e gli parlavo della storia, lui era entusiasta».

La storia di Jole e Giuseppe si era interrotta circa 3 anni fa. «Nonostante ci fossimo lasciati nel 2019, non abbiamo mai smesso di volerci bene, io c'ero, lui c'era - racconta Jole -. Bastava un messaggio e mi diceva: "Sentivi che ti stavo pensando?". Era così genuino, solare, buono che era difficile non volergli bene. Ho tantissimi ricordi legati a lui, una relazione importante con un vissuto intenso. Gepy, per tutti eri una bella persona, in tanti ti abbiamo voluto bene, amato. Ci hai lasciato troppo presto, adesso il mondo è un po’ più arido e il mio cuore più spento. Vivrai sempre nel mio cuore e nei miei ricordi. Ti porterò in giro nella tua amata Palermo, pensandoti».

Jole ci ha voluto raccontare anche un aneddoto, uno dei primi della loro relazione. Un aneddoto calcistico. «Quando lo conobbi - sorride Jole - fu divertente. La prima cosa che gli chiesi fu: "Per che squadra tifi? Mi rispose che non tifava e che non gli importava nulla del calcio. Risposi ironicamente che non potevamo più parlare. A distanza di tempo poi riuscii anche a portarlo allo stadio a vedere il mio Palermo».

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