I carabinieri del Nucleo radiomobile e della stazione di Paternò, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania, hanno svolto un servizio finalizzato ai controlli ispettivi in materia di legislazione speciale e tutela del lavoro per il contrasto del fenomeno del «caporalato» nel settore agrumicolo. Per omessa sorveglianza sanitaria nei confronti dei propri dipendenti sono stati denunciati una 50enne di Aci Sant’Antonio, amministratore unico di una società con sede nella frazione di Gerbini, un 42enne ed una 31enne, rispettivamente titolare ed amministratore unico di due distinte ditte paternesi.
Il provvedimento di sospensione dell’attività unitamente ad una sanzione di 5.400 euro per violazioni in materia di rapporti di lavoro sono scattati per le due ditte paternesi in quanto durante i controlli sono stati identificati 3 lavoratori «in nero» (di cui uno extracomunitario) nonché 16 lavoratori «irregolari» (di cui 3 extracomunitari). Complessivamente sono state elevate sanzioni amministrative per 10.400 euro ed ammende per 6.400 euro. La verifica ha consentito inoltre di recuperare contributi previdenziali ed assistenziali per un importo di 2.100 euro
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