Un uomo di 45 anni è stato fermato dai carabinieri dopo aver esploso otto colpi di pistola contro un ventunenne che a suo dire avrebbe rivolto delle avances alla propria figlia minorenne. Avrebbe agito per vendetta: poco prima avrebbe fermato il giovane per strada e gli avrebbe intimato di non infastidire più la figlia. Il giovane per tutta risposta gli avrebbe sferrato due pugni in viso. L’agguato a colpi di pistola è avvenuto nella tarda serata del 21 aprile scorso in un paese dell’hinterland etneo ma la notizia è stata resa nota solamente stamane (29 aprile), dopo che l’aggressore è stato fermato dai carabinieri con le accuse di tentativo di omicidio e porto di arma da fuoco.
Su richiesta della Procura distrettuale, il fermo é stato convalidato dal Gip, che ha disposto la custodia in carcere. L’agguato è scattato intorno alle 22, quando il 21enne ha chiamato il 112 NUE dicendo che mentre si trovava a bordo della propria auto insieme alla alla fidanzata, anch’essa minorenne, un uomo aveva esploso otto colpi di pistola che avevano colpito la parte posteriore dell’auto e poi era fuggito. Lui e la ragazza erano rimasti illesi. I militari, dopo aver raggiunto le due vittime, avevano acquisito i primi elementi indiziari a carico del 45enne, che tra l’altro sarebbe stato riconosciuto durante l’azione di fuoco. Il 45enne dopo l’agguato aveva fatto perdere le proprie tracce sino alle 17.30 dell’indomani, quando è stato localizzato ed immediatamente bloccato dai carabinieri. In quella occasione una perquisizione personale e dell’auto ha consentito di sequestrare una scatola contenente 18 proiettili calibro 6,35, lo stesso dei bossoli trovati dai carabinieri sul luogo dell’agguato. L’arma non è stata ancora ritrovata.
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