È stata fissata per il prossimo 15 ottobre, davanti la prima Corte d’appello, l’udienza sull’impugnazione proposta dalla Procura contro la decisione del Gup Marina Rizza che, il 22 settembre 2021, nel rinviare a giudizio nove docenti imputati nel procedimento «Università bandita» su presunti concorsi truccati nell’ateneo ha disposto il non luogo a procedere per il reato di associazione per delinquere e derubricato in abuso d’ufficio quello di turbata libertà di scelta del contraente. Il giudice ha disposto il processo per abuso d’ufficio e falso per sette imputati, mentre per altri due, Francesco Basile e Filippo Drago, anche per corruzione per atti contrari ai propri doveri. A giudizio il Gup Rizza ha rinviato due ex rettori, i professori Francesco Basile e Giacomo Pignataro, e sette professori: Giuseppe Barone, Michele Maria Bernadetta Cavallaro, Filippo Drago, Giovanni Gallo, Carmelo Giovanni Monaco, Roberto Pennisi e Giuseppe Sessa.
Secondo la Procura il provvedimento del Gup «è frutto di una un’errata applicazione della legge processuale, avendo il Giudice oltrepassato i limiti entro i quali è consentita la pronuncia di una sentenza di non doversi procedere».
Il Gup Rizza, sempre nell’udienza del 22 settembre scorso, ha assolto dall’associazione per delinquere e da due episodi di turbata libertà di scelta del contraente il professore Giancarlo Magnano di San Lio, che ha fatto accesso al rito abbreviato, e lo ha condannato a un anno e due mesi, pena sospesa, per abuso d’ufficio. Al centro dell’inchiesta «la nomina come docenti, ricercatori, dottorandi e personale amministrativo di soggetti preventivamente individuati dagli stessi associati».
Nel secondo troncone di «Università bandita» il Gup Simona Ragazzi, il 13 ottobre 2021, ha rinviato a giudizio, per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, 45 persone, tra docenti etnei e di diverse facoltà italiane. Tra gli imputati l’ex procuratore Vincenzo D’Agata, la figlia docente universitaria, l’ex sindaco Enzo Bianco e l’ex assessore comunale e professore universitario Orazio Licandro. Le indagini sono state fatte dalla Digos. La prima udienza del processo si terrà il 15 giugno.
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